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Cronaca
3 - 17 - 29 assalto alle ricevitorie
di Barbara Casalegno
A Napoli, nel “centro storico” (tra virgolette perché si fa fatica a riconoscere i quartiere che lo compongono…) vi è una strada, famosa in tutto il mondo (ma non per merito degli attuali governanti della città…) dove si modellano i pastori del Presepe.
Ebbene, ogni anno le vetrine presentano anche le novità di annata. Cioè diventa di gesso il personaggio più popolare, ad esempio nel Natale 2007 Prodi, Bertolaso, il cardinale Sepe ed altri… legati ad una storia che riguarda Napoli.
Ecco perché coloro che sono andati per visitare le vetrine di quella strada vi hanno trovato “il bambinello” posto in una mangiatoia di immondizia. Sacrilegio? “Napoli è Napoli”, come “Sanremo è Sanremo” (festival… e slogan inventato da Baudo).

Allora ci si chiede, perché con la loro rinomata intuizione i “pastorari” non pensino di mettere nel forno anche mattonelle con frasi che testimoniano i momenti gloriosi e ingloriosi di uomini noti, illustri?
Noi vogliamo collaborare, e non ci candidiamo alle percentuali sulle vendite delle mattonelle… secondo regole commerciali.

Leggete che cosa ha dichiarato il governatore subito dopo aver vinto l’ennesima battaglia (speriamo ultima…) e incassato il consenso nella riunione del Consiglio con all’ordine del giorno la “mozione di sfiducia” presentata dagli oppositori del centrodestra: “ È con serietà che dobbiamo dare risposte. Non mi interessa una operazione di immagine. Dobbiamo aprire strade nuove. Bisogna aprire un laboratorio democratico di confronto con i cittadini. Ce la faremo? Dipende”.
“Dipende” significa “volontà” da parte dei napoletani e dei campani. Ma “dipende” può significare anche “minaccia.”

Il governatore fa intendere, o “da da bere”, che molte cose bollono nel pentolone e sono particolarità che non si possono lasciare in eredità, perché lui solo ha la capacità di risolvere. Particolarità, eredità e capacità… tutti sogni nel cassetto di un questuante.
Dice: “Bisogna evitare che la Campania dopo i cento giorni del mandato di De Gennaro sia in ginocchio. L’effetto sarebbe il disastro, la rovina”.
Che altro potrebbe accadere ai napoletani e ai campani? Sono seppelliti sotto montagne di immondizia, terrorizzati dai rischi che corrono di ammalarsi di cancro.

C’è da dire che gli italiani, senatori, hanno votato per cambiare la Nazione mentre i campani, consiglieri, non vogliono scoperchiare la pentola. Tutto è possibile.
3 (gli astenuti) -17 (i contrari) -29 (i favorevoli): terno secco sulla ruota di Napoli.
Assalto alle ricevitorie del lotto.
“Napoli è Napoli”.
26/1/2008
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