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Cronaca
Uno dei tanti
di Mario Caruso
Fino a quando durerà il braccio di ferro tra il governatore della Campania e il ministro Nicolais? Tutta in questo interrogativo l'attenzione (massima) che giornali amici e nemici, emittenti private e pubbliche dedicano ai due personaggi.
Il cosiddetto popolo se ne infischia, perché evidentemente non crede che la battaglia politica in atto, se è veramente solo politica, possa apportare miglioramenti nella vita amministrativa di Napoli.

Non arriva acqua pulita se è già inquinata alla fonte. Ormai i giochi sono chiari a tutti. Date un “nemico” nelle mani del governatore e lui ne gode. Ed è bravo per davvero, solo che in questa occasione la battaglia è diversa da quella sostenuta per quindici anni con il presidente De Mita.
Perchè ora è più facile o più difficile? Si è appena all’inizio dello scontro e non sono azzardabili previsioni. Però una realtà appare nella massima evidenza: il governatore non può ricucire “lo strappo” come ha fatto nel passato. Ago e forbici non funzionano con Nicolais, il quale si strappa i capelli e dice “impazzisco nel capire la gravità del problema”.

Ma il problema c’è, e riguarda il governatore che vuole alimentarlo. E racconta ai giornali: “Ho incontrato gente che mi ha detto tenga duro, presidente!”.
L’intoccabile governatore è stato offeso? Tutte le “offese” sul suolo italiano, in particolare, vengono ritenute “passaggi politici” e niente da considerare e valutare sul piano personale.
Ma a Napoli, città dei “saperi della politica”, tutto ciò che è diverso dalle intenzioni del governatore - quindi l’”offesa” - è ritenuta un “errore” per la politica, un dramma.

“Già dal 1996 io avevo pensato ad un partito unico, ma questo partito finalmente nato è già vecchio”.
E’ una sentenza? E’ il coniglio tirato dal cilindro per significare che lui, il governatore, merita maggiori riconoscimenti all’interno della nuova composizione politica? Nella quale, poi, a conti fatti non gli sono state concesse molte azioni del PD, ma solo che è uno dei tanti.
Ed ecco che cosa mal sopporta il governatore, essere "uno dei tanti".
E dichiara che non solo è “offesa” per lui aver cambiato le carte in tavola scegliendo un’altra candidata al posto di quella concordata ma rappresenta un avvio storto per il partito nuovo e certo è uno smacco che subisce Napoli, il Mezzogiorno, l’Italia, l’Europa.

Tutto questa storia va avanti alla vigilia del processo per i rifiuti nel quale il governatore è molto atteso, e mentre gli gira ancora vertiginosamente nella testa l’”infamia” di Fini: “Processatelo”.
Ma ben altro viene fuori da questa bagarre: il PD nato, come partito unico, non è riuscito ad abbattere le personalizzazioni, le maggioranze, le opposizioni, la tenuta ferrea dei “falsi profeti” che ancora imperversano nella politica.
Ma, poi, Napoli che cosa ci ricava dalla battaglia in corso?
Quali sono i programmi per salvare la città che affonda e che invece è maledettamente destinata a vivere solo di speranza (ci si è messo di mezzo anche il Cardinale…), di rinnovate promesse, di inaugurazioni di centri commerciali, di bugiardi “pacchetti turistici”.
E ora si è in attesa di avere l’OK per organizzare il Forum delle Culture, conquistato a suon di “margherite”, la pizza.
11/12/2007
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