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Sanità
Decalogo contro le meduse
di Riccardo Caruso
La medusa è un animaletto marino dei celenterati, dal corpo gelatinoso a forma di ombrello, orlato da una frangia di sottili filamenti prensili e urticanti.

Le meduse, specie in estate, rappresentano un incubo per i bagnanti. Infatti hanno già fatto 15 mila “vittime” sulle coste spagnole, dove evidentemente il fenomeno è tenuto sottocontrollo. Tuttavia le loro punture non sono pericolose, soprattutto se si ricorre ai rimedi giusti.

Mentre infatti le specie tropicali del Pacifico possono avere effetti mortali su chi viene colpito, quelle che popolano le coste del Mediterraneo in genere causano solo arrossamenti, pruriti e piccoli spaventi.

Le dolorose punture sono causate dai cnidociti, cellule specializzate che, se stimolate, reagiscono emettendo una specie di micro-frusta, alla cui estremità è presente una sostanza urticante.

Il Consorzio Mediterraneo, struttura di ricerca della Lega Pesca, e il Centro Studi hanno stilato un decalogo che indica come difendersi e per chiarire quali sono gli interventi di primo soccorso da mettere subito in atto se si viene punti.

Ecco il DECALOGO:
1) Evitare di strofinarsi occhi e bocca
2) Non lavare la parte con acqua dolce perchè favorisce la produzione di neurotossine, capaci di causare danni a livello del sistema nervoso centrale
3) Non utilizzare acqua fredda o ghiaccio
4) Non grattarsi, in quanto ciò stimolerebbe l'attività muscolare, mettendo in circolo più velocemente la sostanza tossica
5) Lavare la parte colpita con acqua di mare e disinfettarla con bicarbonato
6) Evitare l'utilizzo, secondo quanto consigliato dalle credenze popolari, di impacchi con aceto o ammoniaca, perchè sulla loro efficacia la medicina moderna ha avanzato numerosi dubbi
7) È sconsigliato anche l'uso di alcool che può stimolare l'apertura dei nematocisti, le cellule urticanti delle meduse
8) Prima di utilizzare creme o pomate chiedere sempre il parere di un medico o di uno specialista
9) Non rimuovere i frammenti dei tentacoli con pinzette, utilizzare, invece, le mani, per evitare di lacerare i tessuti e causare la fuoriuscita di tossine dannose
10) Se presi dalla disperazione, come rimedio estremo, usare pomate antistaminiche o cortisoniche, ma sempre sotto il controllo di un medico

Nei tempi antichi quando i pescatori venivano a contatto con le meduse si curavano con “il fai da te”, cioè cospargevano della loro urina la parte colpita.

Quando ci si deve preoccupare effettivamente? Solo quando si evidenziano una forte reazione cutanea, crisi respiratoria, pallore, sudorazione e disorientamento. In questo caso è consigliabile ricorrere ad un Pronto Soccorso.
7/8/2007
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