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Recensioni
Marilyn, un dramma americano
di Adriano Cisternino
Avrebbe compiuto 90 anni in questi giorni Marilyn, mito della bellezza femminile del Novecento, ma anche mistero di una fine prematura e tragica.

Ombre mai del tutto dissipate avvolgono ancora oggi l'improvvisa scomparsa di questa diva, sex-simbol della seconda metà del secolo scorso, partita da umili origini e giunta in fretta per vie non sempre chiare ai vertici della popolarità attraversando stanze non solo dello spettacolo, ma anche della cultura e della politica nell'America dell'epoca.

Ma a quale prezzo? Quale la verità sulla sua morte? Si suicidò? Fu suicidata?

Sulla sua fine esiste una verità ufficiale ma i dubbi restano e sono soprattutto quelli che continuano ad alimentare il mito mai scalfito di una bellezza rara.

Enzo Grano, giornalista e scrittore e commediografo, autore di oltre quaranta titoli, ripropone la vicenda in un libro-sceneggiatura scritto appunto in occasione dei novant'anni dalla nascita della diva e presentato alla libreria Vitanova dai giornalisti Piero Antonio Toma e Bianca Desideri con il contributo degli attori Vincenzo Merolla e Daniela Scognamiglio.

“Marilyn, un dramma americano” è un processo sulla fine di Norma Jean Baker, in arte Marilyn, trovata morta, sola e nuda nella notte fra il 4 e il 5 agosto del 1962.

Come in ogni processo in un'aula di tribunale c'è un presidente, ci sono i testimoni, a cominciare da Gladys Baker Mortensen, madre di Marilyn.

Ci sono testimoni eccellenti come i due mariti Joe di Maggio e Arthur Miller, ma anche di personaggi semisconosciuti eppure importanti nella vita della diva come James Dougherty, il suo primo marito che la sposò il 19 giugno 1942 su proposta della tutrice (la madre era in manicomio) decisa a sottrarla così alla fame di una famiglia con scarse risorse.

Marilyn aveva 16 anni e per procurarsi da vivere lavorava in fabbrica, un capannone dove si mimetizzavano le fusoliere di aerei da guerra.

Ma la molla dell'ambizione la spinse verso Hollywood dove, come ebbe poi a dire, ti pagano mille dollari per il corpo e cinquanta centesimi per l'anima.

Dialoghi agili e veloci per un interrogatorio avvincente in cui il lettore si sente in qualche modo coinvolto.

Il tutto con un finale a sorpresa che lasciamo ancora nascosto nelle pagine.

Un lavoro che conclude la trilogia di Grano sul dramma americano degli anni '60 del secolo scorso dopo Elm Street (Il caso Kennedy) e Kongiura (Vita e morte di Martin Luthrer King).

18/10/2016
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