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Campi Flegrei
Licola, il casino borbonico
da "Reale Delizia" a rifugio per cani
di Antonio Cangiano
NAPOLI - Accade a Licola, i portici dell’ex casino di caccia dei Borbone, sono diventati un ricovero per cani randagi. Umberto Mercurio del “Comitato Riqualificare Licola” è intervenuto sul caso: “a Licola manca un canile e il comune di Pozzuoli, per carenza di strutture non fa nulla”.

DAI BORBONE AI RANDAGI - “Certo non è un buon biglietto da visita per questo sito” dice il presidente e portavoce del “Comitato Riqualificare Licola” Umberto Mercurio,  da anni attivo per la tutela e salvaguardia dei beni paesaggistici e non solo della frazione di Licola nei Campi Flegrei.

“I cani sono li da diverso tempo e sono randagi, accuditi da alcuni volontari e ospitati sotto i portici del real Casino borbonico di Licola”. 

“La casa di caccia dei Borbone che sorge a Licola e che in passato assisteva alle battute di caccia dei reali sul vecchio Lago di Licola oggi è occupata al piano superiore dai forestali del servizio antincendio mentre la parte inferiore, dove sono stati ricoverati i cani randagi, portici e ex stalle, sono praticamente chiusi così come pure la chiesetta annessa che ancora oggi mostra i fregi dei Borbone.

Il "Comitato Riqualificare Licola" aveva presentato un progetto per realizzare in questo sito una serie di strutture da destinare ai residenti di Licola, una biblioteca, una sala convegno, un centro anziani con annesso orto sociale e un piccolo campo di bocce ma in Regione questa idea non è stata mai presa in considerazione.

Resta un fatto inconfutabile che la struttura sta cadendo a pezzi con i giardini reali a ridosso del sito in abbandono e i portici adibiti a dormitorio per cani randagi”.


UN PO' DI STORIA - Ai tempi del Regno dei Borbone esisteva ancora il lago di Licola, un luogo ideale per la caccia e la pesca tanto da essere scelto come sito reale, uno dei tanti sparsi nell’antico Regno delle due Sicilie, dal Re Ferdinando IV che vi impiantò una Casina per potervi soggiornare durante le sue escursioni.

Il complesso residenziale, fatto erigere per la gioia e i passatempi preferiti dei regnanti e della loro corte si compone di un corpo di fabbrica centrale dove soggiornava il Re, attualmente ospita gli uffici del C. O. T. (Centro operativo territoriale), una colombaia e una chiesetta al centro di un parco attualmente poco curato e scarsamente valorizzato.

Non ancora restaurato è l’edificio che ospitava un tempo la servitù sempre numerosa al seguito dei reali che mostra i ganci originali utilizzati per legare i cavalli.

Guarda il video:
https://www.youtube.com/watch?v=Ovvw73tCN1s
7/9/2015
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