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Dopo cena, tutti al Luna Park
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 01.05.2022)
Quale pozione magica ha rifilato De Laurentiis nelle cene offerte agli azzurri dopo il flop di Empoli? Dopo le cene presidenziali, tutti al Luna Park. Tiro a segno contro il Sassuolo (6-1) in un pomeriggio di sole felice al "Maradona". Intascati tre punti preziosi per tornare in Champions l'anno prossimo.

Lo scialo contro gli emiliani non può essere spiegato solo coi rientri di Ospina, Di Lorenzo e Koulibaly. Dal canto suo, Spalletti ha confermato l'impianto di Empoli (Mertens dietro Osimhen). Formazione sbagliata a Empoli (Anguissa unica diga a centrocampo) e indovinata contro il Sassuolo?

C'è da dire che la squadra emiliana si è offerta al "massacro" con la disinvoltura che è la sua caratteristica: vince e perde senza fare una smorfia. Bisogna annotare anche questo. Il Sassuolo segna molto (59 gol), ma subisce altrettanto (59 reti con la mezza dozzina rifilatagli dal Napoli). Ma sei gol non li aveva ancora presi. Errori suoi e strapotere tecnico del Napoli.

Quello che si è visto, e non s'era mai visto, è stata la ferocia di gioco del Napoli più che la grinta agonistica. La squadra ha giocato a pieno regime dal primo all'ultimo minuto. Non s'è mai fermata. Una determinazione e una continuità di gioco mancate nelle ultime tre partite (Fiorentina, Roma, Empoli) lasciando sul campo otto punti.

La pressione-scudetto scemata ha avuto un ruolo? Ha liberato gli azzurri dal "peso" di un traguardo troppo alto? Chi può dirlo.

In un pomeriggio di caldo estivo, il Napoli ha mulinato gambe con grande freschezza. Si diceva invece che la squadra soffrisse di un calo fisico. Misteri azzurri perdurando la "rabbia" per una stagione che il Napoli, dopo Maradona, avrebbe potuto concludere con un successo clamoroso.

Il Napoli è partito a tutto gas. In un quarto d'ora s'è messo in tasca quattro gol. Questo può starci. L'avversario era fuori partita, stordito dalla velocità degli azzurri, sempre in movimento, tutti di corsa, tocchi di prima e ricerca della profondità.

Ma, di solito, il Napoli una volta in vantaggio, s'acquetava, respirava, quasi aspettava la reazione dell'avversario. Questa volta non l'ha fatto. Anche in vantaggio di quattro reti, il Napoli ha continuato a martellare il Sassuolo.

Una osservazione è d'obbligo. Nelle rare occasioni in cui il Sassuolo ha messo fuori la testa, la difesa azzurra, col concorso dei centrocampisti e degli esterni d'attacco (Insigne soprattutto), ha fatto muro.

Il match è iniziato con interventi risolutivi di Koulibaly. In questo senso, il riassestamento della difesa con i giocatori migliori ha avuto un peso. Il Napoli ha ritrovato il suo piedistallo più solido. Ma la novità vera è che tutta la squadra ha giocato per difendere e tutta per attaccare.

La leggerezza del Sassuolo può spiegare l'abbondante bottino azzurro, ma non spiega completamente la metamorfosi della formazione di Spalletti risorta in maniera spettacolare dalle ceneri delle ultime tre partite.

L'intervento in settimana di De Laurentiis ha avuto sicuramente il suo effetto. Tornando, però, al sogno-scudetto ci si chiede perché il presidente non sia stato presente prima, mentre si apriva un sogno.

Perché non ha infuso alla squadra quella carica di entusiasmo e fiducia che ha profuso in settimana per salvare il posto-Champions, mancando di farlo quando si prospettava il traguardo concreto di vincere il campionato. Nessuno risponde ed è ancora più amara la constatazione di un'occasione perduta.

Dunque il Sassuolo. Partendo di gran carriera, il Napoli ha immediatamente messo fuori gara due gioielli futuri della nazionale, Raspadori e Scamacca, ha esiliato Berardi fuori dal match, ha dominato il centrocampo contro una avversario a specchio (4-2-3-1) per cui stavolta è bastata la presenza di Anguissa a reggere la zona ma, novità delle novità, Fabian Ruiz ha infilato un partitone, attento il necessario in fase difensiva, scatenato all'attacco.

Il Napoli non ha mollato un pallone rimediando immediatamente ad ogni errore e palla persa. Rientrava in gioco con una determinazione assoluta. È un dettaglio rilevante anche al cospetto di un Sassuolo smarrito, ma è stato il Napoli a mandarlo in bambola. Il portiere Consigli è stato una farfalla impazzita tra i suoi pali. Piovevano polpette.

La prestazione di Mertens, al di là della doppietta personale, è stata magnifica, senza pause e con la riconosciuta qualità tecnica espressa al massimo. De Laurentiis, in settimana, aveva avuto anche un incontro col belga, a casa di "Ciro", a Palazzo Donn'Anna. Effetto immediato come le cene per la squadra? Ritorna il leit-motiv di questi giorni. Perché dopo Empoli e non prima?

Il tiro a segno sul Sassuolo è cominciato presto, dal corner di Insigne, l'unico attaccante a secco nella vendemmiata azzurra, però due assist per l'1-0 e il 2-0, con l'inzuccata decisiva di Koulibaly nella mischia davanti al portiere Consigli (7').

Che fosse pomeriggio di tempesta per la formazione emiliana lo confermava la sequenza di gol ravvicinati che si susseguivano. Il raddoppio di Osimhen sull'imbeccata di Insigne (15'). La conclusione di Lozano sull'assist di Osimhen (19'). Il colpetto di Mertens sul suggerimento di Mario Rui (21').

Schiantato, il Sassuolo non riusciva a farsi vedere nella metà campo azzurra, perdendo palla a centrocampo (Anguissa recuperatore principe) e avendo il Napoli sempre addosso, tuttavia la squadra di Dionisi continuava il match come se nulla fosse, cercando di recuperare miracolosamente il suo gioco effervescente spento sul nascere dai centrocampisti napoletani e dai rientri dei tre dietro Osimhen.

Nel primo tempo si contavano sei tiri del Napoli nella porta di Consigli, zero del Sassuolo in quella di Ospina. Il Napoli sprecava anche un paio di opportunità.

La squadra azzurra non era mai sazia, spettacolarmente in partita in ogni zona del campo, arrembante ma pronta a fare densità difensiva. Il baricentro alto consentiva agli azzurri di riprendere palla nella metà campo del Sassuolo portandosi lestamente a ridosso dell'area di Consigli.

Non scemava nella ripresa l'ardore del Napoli, mentre il Sassuolo dopo l'intervallo rinunciava a Scamacca per Defrel e a Chiriches (ex azzurro, uno dei protagonisti dei disastri difensivi) per Ayhan. Gli ospiti, nel primo tempo, avevano dovuto sostituire Djuricic con Henrique (25').

Per contenere la supremazia del Napoli, Dionisi a metà della prima frazione era passato al 4-3-3 (Frattesi, Lopez, Henrique a centrocampo, Raspadori ala sinistra) per riacquistare equilibrio nella zona centrale.

Era servito a poco. A metà della ripresa, giocando più palloni e riconquistando una certa vivacità, il Sassuolo passava a un 3-4-3 avanzando costantemente il terzino destro Muldur sulla linea dei centrocampisti facendo spesso da ala destra. Tutti gli accorgimenti di Dionisi avevano scarso effetto perché il Napoli restava pesantemente in partita, concedeva poco e andava a caccia di altri gol.

Mertens siglava il 5-0 dopo uno scambio sulla sinistra con Fabian Ruiz (54') e gli azzurri si incitavano tra loro a continuare a premere e assaltare l'avversario. Il Sassuolo giocava come se non avesse il peso di cinque gol sulle spalle. Continuando a subire, la squadra emiliana aumentava le sortite offensive, sempre chiusa davanti ai sedici metri di Ospina, e impegnava finalmente il portiere azzurro con Frattesi (60').

Dionisi faceva l'ultimo cambio (72' Magnanelli per Frattesi), Spalletti operava le sue sostituzioni (77' Demme per Fabian Ruiz, Politano per Lozano e, a sorpresa, Elmas per Osimhen). Il Napoli andava a segno per la sesta volta dopo un corner. Palla rimessa in area da Politano, Di Lorenzo svirgolava la conclusione nel cuore dell'area che diventava un assist per il gol di Rrahmani (80').

Alla ribalta dei goleador i difensori azzurri: salgono a 4 le reti di Rrahmani, a 3 quelle di Koulibaly. Seconda doppietta di Mertens (11 gol dopo Osimhen 13).

Nel finale di gara si sono rivisti Ghoulam per Mario Rui e Zanoli per Di Lorenzo (82'). E, nel finale, il Napoli ha concesso un golletto al Sassuolo: centro di Lopez dopo che Ospina aveva sventato la conclusione ravvicinata di Berardi (87').

La contestazione degli ultras, a seguito della delusione di Empoli, è stata arginata dalla partita piedigrottesca del Napoli, tutta tracchi e fuochi di artificio.



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30/4/2022
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