Contatta napoli.com con skype

Calcio
Le mani di Gigio e i piedi di Pepe
dai portieri le vere emozioni
di Mimmo Carratelli (da: il Mattino del 16.04.2018)
In questo mondo di ladri, di arbitri che hanno un sacchetto a perdere al posto del cuore, insensibili all’epica e alla poetica, insultando così non solo la magna Juve ma l’intero genere umano, e perché non se ne stanno in tribuna a mangiare patatine, come suggerisce soavemente l’immenso Buffon, in questo mondo Real e reale, il Napoli scherza coi fanti e lascia stare i Banti alla Scala del calcio dove gli viene a mancare l’ultimo scalino per stare più attaccato alla Juventus.

Da 29 partite imbattuti in trasferta (24 vittorie, 5 pareggi), i corsari azzurri falliscono l’abbordaggio al Milan. In realtà, Milan-Napoli è stato un match tra due pugili più attenti che eleganti, più cauti che audaci, il Napoli con la sua azione insistita e mirata a stancare l’avversario, il Milan capace di uscire quando il Napoli gli è stato più addosso.

Prima del suono dell’ultimo gong, il Napoli che aveva conquistato il centro del ring, da pugile padrone, ha sferrato il pugno del kappaò, ma Milik ha trovato nel guizzo di Donnarumma la mano sinistra del portiere che ha parato il colpo decisivo. Sarebbe stato un kappaò memorabile, all’ultimo respiro, per non mollare la Juve.


A San Siro, erano di fronte i due portieri del Milan, il presente e il futuro tra i pali rossoneri, Gigio Donnarumma di Castellammare, 19 anni, 1,96, in maglione giallo, e Pepe Reina di Madrid, 36 anni, 1,88, in tenuta verde. Un canario e un ramarro.

L’anno venturo, Reina lascerà Posillipo per via Montenapoleone. È stato Pepe il primo protagonista della sfida quando ha deviato in corner l’immediato tiro velenoso di Bonaventura (3’) e ha poi rimediato a una “botta” di Calhanoglu (39’). Tra le due parate di Reina, a Donnarumma è toccato sventare una conclusione di Mertens (16’).

Ma non c’è stato molto lavoro per i due portieri. Sul taccuino di Reina si registrano una respinta alta su cross di Calhanoglu (12’), una presa alta all’inizio del secondo tempo, una parata facile su Bonaventura (65’), un pallone tra le mani sul rimpallo ravvicinato di Locatelli (86’).

Così che il vero prodigio dal portiere spagnolo è stata l’audace “ruleta” del 15’ quando aggirava Kalinic beffando il centravanti croato in un passo doble da ultimo tango nel brivido dell’area di rigore. Maestro di “rulete” era Zidane.

Pepe è un artista con i piedi e si consente licenze che attentano alla coronarie. Ma la sua sicurezza è pari all’audacia del gesto. Lo spagnolo è capace di imitare la “croqueta” di Iniesta e la “vuelta” di Cruijff. Ha questo gusto per il colpo di classe con cui espande le sue virtù con le mani. Un portiere che, spesso, come ha fatto ieri nel finale di San Siro, calibra lanci di precisione per i suoi attaccanti, prodigiosi assist sulla lunga distanza.

Donnarumma, esploso a 17 anni, ha poi avuto momenti difficili, disattenzioni, superficialità, presunzione soprattutto nel gioco con i piedi. Anche Gattuso dice che Gigio deve ancora maturare del tutto. Quest’anno ha avuto più di una incertezza, troppo sicuro di sé, e più di un pallone l’ha lasciato passare in rete senza la solita prontezza nello slancio e nel balzo.

Oltre al salvataggio su Mertens, una presa alta senza essere pressato, un paio di uscite a terra non proprio spericolate (su Mertens e su Insigne), un pugno risolutivo su un corner di Callejon, un paio di parate sulle conclusioni non irresistibili di Milik e Insigne.

La partita del Napoli era tutto un fare e rifare un paziente merletto. Il giro-palla era più ragionato che veloce, la squadra attenta a non sfilacciarsi, a mantenere le distanze di sicurezza, giocando alta, ma senza profondità, senza slanci definitivi, col possesso-palla (57 per cento) cauto e non esagerato, perché anche il Milan tesseva la sua tela, meno preparata, ma girava spesso uomini e palla, però, sul versante rossonero, stessa poca incisività e mai un pericolo vero per Reina.

Quando il Napoli ha imbastito un finale di maggiore pressione per vincere la partita, perché il pareggio segnava la fine di una corsa di sogno e di ambizione, nell’area del Milan è scattato l’allarme rosso per la presenza di Milik, il faro polacco che avrebbe dovuto attirare i cross e il cui lampo intermittente avrebbe dovuto accecare Donnarumma.

Allo scadere del recupero, la spizzata di testa di Insigne serviva il pallone sul piede sinistro del centravanti polacco a sei metri da Donnarumma. Stop e tiro svelto di sinistro sul quale il portiere stabiese si inarcava sul lato mancino e con un balzo deviava in corner il tiro-gol. Miracolo a Milano. La fine dell’avventura, come avrebbe titolato Graham Greene.


MILAN-NAPOLI 0-0
NAPOLI (4-3-3): Reina; Maggio, Albiol, Koulibaly, Hysaj; Allan (87’ Rog), Jorginho, Hamsik (66’ Zielinski); Callejon, Mertens (66’ Milik), Insigne.

MILAN (4-3-3):
Donnarumma; Calabria, Musacchio, Zapata, Rodriguez; Kessie, Biglia, Bonaventura (79’ Locatelli); Suso, Kalinic (70’ André Silva), Calhanoglu.

ARBITRO: Banti (Livorno).

SERIE A – 32ª GIORNATA
Cagliari-Udinese 2-1, Genoa-Crotone 1-0, Chievo-Torino 0-0, Atalanta-Inter 0-0, Fiorentina-Spal 0-0, Sassuolo-Benevento 2-2, Bologna-Verona 2-0, Milan-Napoli 0-0, Juventus-Sampdoria 3-0, Lazio-Roma 0-0.

CLASSIFICA
Juventus 84; Napoli 78; Roma e Lazio 61; Inter 60; Milan 53; Fiorentina 51; Atalanta 49; Sampdoria 48; Torino 46; Genoa e Bologna 38; Udinese 33; Cagliari 32; Sassuolo 31; Chievo 30; Spal 28; Crotone 27; Verona 25; Benevento 14.

PROSSIMO TURNO
Martedì 17: Inter-Cagliari
Mercoledì 18 (20,45): Benevento-Atalanta, Sampdoria-Bologna, Spal-Chievo, Roma-Genoa, Crotone-Juventus, Fiorentina-Lazio, Torino-Milan, Verona-Sassuolo, Napoli-Udinese.

16/4/2018
RICERCA ARTICOLI