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Sanità
Nutrigenetica, test sul DNA per cibo sano
di Adriana Carotenuto *
La nutrigenetica è la scienza che studia le differenze genetiche, che causano risposte diverse di ognuno di noi alla somministrazione di specifici nutrienti e tossine introdotte con la dieta.

Attraverso diversi tipi di test sul DNA è possibile studiare le caratteristiche genetiche di un individuo che influenzano la diversa risposta ai nutrienti e alle tossine.

È ormai esperienza comune il fatto che diversi soggetti rispondano in maniera differente al cibo.  

L’informazione genetica ci può aiutare nelle scelte alimentari, chiarendoci come il cibo interagisca con il nostro DNA e può quindi aiutarci a diminuire alcuni fattori di rischio per la nostra salute.

Cosa viene proposto ad un soggetto che si sottopone a questo tipo di test.
L’intento è di conoscere come il cibo lavora insieme con il corpo e soprattutto individuare fattori di rischio intermedi, quali omocisteina, colesterolo, LDL e ipertensione.

Un esempio molto studiato è la variante “termosensibile” dell’enzima metilentetraidrofolato reduttasi, un enzima coinvolto nella sintesi dell’acido folico.

La presenza di questa variante è correlata all’accumulo nocivo di omocisteina un metabolita che se presente in eccesso può provocare danni a vasi sanguigni aumentando indirettamente l’incidenza di malattie cardiovascolari.

Quindi, andando a scoprire la variazione genetica si consiglia di diminuire determinati alimenti, come il sale, il caffè, i grassi saturi, gli zuccheri semplici in quanto l’organismo ha difficoltà a metabolizzarli o il consumo eccessivo di questi nutrienti favorisce l’accumulo di metaboliti tossici.

Studiare il profilo genetico riesce ad aiutarci nell’elaborazione di una dieta ottimale.
Il mio parere è quello che senza dubbio i test genetici hanno la loro utilità e sono una delle innovazioni nel mondo scientifico più grande dell’ultimo decennio.

Sicuramente questi test ci danno informazioni importantissime sulla tendenza di ognuno di noi a sviluppare alcune patologie e quindi a ridurre i fattori di rischio di interesse nutrizionale ad esse correlate ma è riduttivo pensare di poter elaborare una dieta solo sul genotipo poiché ognuno di noi è il risultato oltre che dei geni anche dell’ambiente e dello stile di vita.

Anche se sono stati individuati alcuni geni correlati all'obesità, sappiamo che molto spesso l’influenza dell'ambiente e dello stile di vita  provocano l'accumulo di chili. Uno strumento banale come un diario alimentare svela spesso enormi errori nelle abitudini di chi è sovrappeso.

* Dottoressa Adriana Carotenuto
Biologa Nutrizionista
Dottore in Scienza della Nutrizione Umana

26/7/2014
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