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Cronaca
“Guerra del pesce” tra Ischia e Procida
“Lo stop alla vendita del pesce non ischitano è un atto in difesa dei pescatori del Comune di Ischia”. In merito a quella che è stata definita la “guerra del pesce” interviene Luca Spignese, consigliere di amministrazione dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”.

“L’iniziativa del sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino, è assolutamente corretta ed è stata adottata non solo per motivi di viabilità e di ordine pubblico, ma anche per ripristinare un minimo di giustizia sociale verso la categoria dei pescatori ischitani, spesso tartassati ingiustamente”.

Il provvedimento a cui si riferisce il consigliere del “Regno di Nettuno” è quello che vieta a pescatori non residenti nel Comune di Ischia di vendere il proprio pescato nell’ambito del territorio comunale.

“Le proteste dei pescatori procidani e degli altri professionisti forestieri  - sostiene Spignese – sono comprensibili, ma non giustificabili. Il comparto è delicatissimo e risente moltissimo dell’attuale crisi economica mondiale, nazionale e locale. I pescatori ischitani non possono vendere al di fuori del proprio Comune di riferimento: nel resto dell’isola d’Ischia incontrano grosse difficoltà; a Procida viene loro fisicamente impedito, con atteggiamenti intimidatori, di operare; a Pozzuoli va anche peggio: le minacce sono all’ordine del giorno”.

Per questo motivo, conclude Spignese. sono totalmente fuori luogo gli atteggiamenti vittimistici dei pescatori esterni al Comune di Ischia”. Inoltre “ricordo che ischitani e procidani sono già, a loro volta, penalizzati da una sentenza del TAR che consente, di fatto, a tutte le marinerie d’Italia di pescare nell’Area Marina Protetta! E’ su questo problema che dobbiamo concentrare le nostre forze.

Certo si è di fronte ad un provvedimento che cerca solo di aiutare la piccola pesca artigianale ischitana, e non vuole essere penalizzante per nessuno.

19/8/2009
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