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Cronaca
Barelle? Ci sono letti vuoti nascosti
In genere è in coincidenza con l’arrivo della epidemia influenzale di inizio anno, e poi in pieno agosto che si presenta puntualmente la problematica relativa ai ricoveri in barella di pazienti che giungono nei Pronto Soccorso dei Presidi Ospedalieri di Napoli e Provincia.
Quest’anno, prima ancora dell’epidemia, lo “scandalo barelle” investe in pieno il Cardarelli. Con una novità: i posti letto vuoti ci sarebbero ma non li vogliono dare! Lo affermano in un comunicato la CGIL-EP Campania e la CGIL-FP Medici Campania nel quale si fanno anche altre riflessioni.

L’assessore alla Sanità manda gli ispettori, “bacchetta” i colpevoli (il direttore generale, il direttore sanitario, e quanti altri operano nell’Azienda Ospedaliera) ed emette l’ordinanza: barella per massimo 6 ore. Tutto risolto?
In realtà si tratta di uno dei soliti annunci di Montemarano: con una deliberazione si rende efficiente il Sistema Sanitario (e si risparmia pure), con un’altra si riducono le liste di attesa e con un’ordinanza si fanno sparire le barelle.

Al di là di eventuali disfunzioni organizzative, il cui superamento potrà consentire la disponibilità di qualche posto letto in più e qualche barella in meno, la soluzione del problema va cercata altrove.
Il ripresentarsi ciclico delle stesse problematiche è sintomatico di una grave crisi strutturale dell'offerta sanitaria in emergenza che manca di una seria programmazione cioè che scaturisca da una analisi attenta dei dati disponibili.

L’organizzazione della rete integrata territorio-ospedale di emergenza sanitaria è determinata da esigenze interne alle Aziende piuttosto che dall’analisi della domanda.
La FP-CGIL Campania nel corso degli ultimi anni ha più volte denunciato l’ingovernabilità del sistema, evidenziando un esistente caratterizzato da una disomogeneità del sistema ospedaliero in Campania, da un mancata integrazione della emergenza territoriale (118) con la rete dei DEA e da una carenza della offerta territoriale di assistenza sanitaria.

Lo stesso Capitolo 5° del Piano Regionale Ospedaliero per il triennio 2007/2009, nel definire i “Criteri di riorganizzazione della Rete dell’Emergenza in Regione Campania, rimette in discussione quanto si stava faticosamente costruendo nel Sistema di Emergenza mediante l’integrazione tra l’emergenza territoriale con quella ospedaliera.
E’ giunto il momento di mettere fine a questa vergogna delle “barelle”, organizzando ed integrando le attività territoriali ed ospedaliere del Sistema di Emergenza Sanitaria.

Occorre organizzare sul territorio regionale percorsi assistenziali 24 ore su 24 presso i Distretti Sanitari al fine di svolgere azione di filtro alle strutture ospedaliere rispetto a richieste inappropriate; gestione in tempo reale per via informatica la disponibilità dei posti letto per acuti attraverso la Centrale Operativa al fine di inviare l’ambulanza 118 nel Presidio Ospedaliero più idoneo ad accogliere e trattare il paziente; incrementare i posti letto della Terapia Intensiva e della Medicina di Urgenza che risultano essere notevolmente sottodimensionati rispetto alle reali necessità e far rientrare a pieno titolo i posti letto dei due Policlinici Universitari nella rete di emergenza sanitaria del SSR collegata al Piano Ospedaliero Regionale.

Riteniamo – affermano i rappresentati della CGIL-FP - sia giunto il momento di dire basta agli annunci che prendono in giro gli utenti e non risolvono i problemi. Noi sollecitiamo la Presidenza della Giunta Regionale, l’Assessorato alla Sanità, la Presidenza del Consiglio Regionale, la Presidenza della Vª Commissione alla apertura immediata di un tavolo di confronto e di trattativa con le Organizzazioni Sindacali al fine di riorganizzare questa delicata attività.
23/2/2007
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