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Temibile la fisicità friulana
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 27.09.2023)
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Un circolo polare artico circonda Garcia, un allenatore che è entrato a freddo nel Napoli e così è rimasto, in un freddo isolamento.
Non ci sono solo la contestazione dei social (#GarciaOut), il distacco del club e i gesti di due titolari sostituiti, ma è freddo nei suoi confronti l'ambiente a ridosso della squadra, dai media ai tifosi.
Garcia non se ne cura. Nelle conferenze-stampa dimostra sicurezza e fa sorrisi gentili, analizza freddamente le partite, anestetizza ogni polemica. C'è una certa grandeur in questo atteggiamento non giustificata dai risultati. Garcia non reagisce neanche all'elenco dei tecnici che De Laurentiis avrebbe in mente per sostituirlo e che già compare sui giornali.
Ora, se tutto questo non influisce sull'umore di Garcia, si spera che il tecnico francese vada avanti col suo lavoro nel migliore dei modi.
L'obiettivo ormai dichiarato non è la difesa dello scudetto, ma il piazzamento utile per continuare a giocare in Champions.
Per centrare questo obiettivo è determinante l'atteggiamento della squadra.
Da gran capitano, Di Lorenzo ha gestito magnificamente questi giorni difficili fra squadra, tecnico e società. Garcia dovrebbe approfittarne per scongiurare qualsiasi conflittualità coi giocatori e aprire con loro un rapporto costruttivo in un franco confronto di idee.
Sul gelo di questo periodo azzurro è comparso un pallido raggio di sole, il tweet di De Laurentiis, "il Napoli riparte da Bologna, bravi tutti", un intervento che magari non riflette il pensiero vero del presidente, ma è un messaggio che vuole "comunicare" serenità, vera o falsa che sia.
Intanto, sui media si dà tempo quattro partite a Garcia per evitare l'esonero: stasera l'Udinese al Maradona, sabato a Lecce, martedì col Real Madrid e la domenica successiva con la Fiorentina in casa.
Neanche in una sola di queste partite il Napoli è accompagnato da una dichiarata fiducia. Dato il suo freddo carattere Garcia potrebbe però affrontarle senza l'affanno di "detenuto in attesa di giudizio".
Ma sarà la squadra, non per salvare l'allenatore, ma se stessa, a dover dare il massimo per tenere in piedi questa stagione, con Di Lorenzo impeccabile leader dello spogliatoio, insieme ad Anguissa, che ha giocato con Garcia a Marsiglia quando aveva vent'anni, e allenatore in campo.
Diffidare ovviamente di questa Udinese che ha iniziato male dopo avere perso alcuni grossi calibri come Becao e Beto.
Nessuna vittoria e un gol segnato in cinque partite. La squadra friulana resta un complesso fisicamente forte che a Napoli può sfoderare la partita della vita per rialzarsi, con la rabbia del match giocato domenica a ritmi altissimi e incredibilmente perso contro la Fiorentina con 20 tiri, 8 tra i pali esaltando il portiere Terracciano e un salvataggio viola a porta vuota, piegata 2-0 dalle uniche due conclusioni degli avversari.
A Bologna, un Napoli ordinato ha tenuto in pugno la partita, favorito dal ritmo lento della gara e dalla rinuncia dei bolognesi ad attaccare (tranquillo debutto di Natan), Thiago Motta temendo chissà quale Napoli deflgrante.
L'Udinese non avrà uguale "rispetto" e ha giocatori che possono segnare la partita, Samarzdzic di grande talento (corteggiato dal Napoli), l'esterno Ebosele, il rientrato Pereyra, lo sloveno Lovric, i due metri del centravanti Lorenzo Lucca, l'imprevedibile attaccante nigeriano Success.
Con un robusto 3-5-2, il tecnico Sottil mira al colpo grosso. Il Napoli, con la stessa squadra di Bologna, salvo Politano sull'out destro dall'inizio, dovrà reggere un confronto duro con la speranza che Osimhen e Kvaratskhelia passino dalle proteste al gol.
Si gioca ogni tre giorni, il massimo sforzo prima della prossima sosta. Garcia, con una intelligente rotazione, può chiedere aiuto alla panchina, ma soprattutto alla squadra campione d'Italia. La condizione fisica sarà determinante.