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Orgoglio basco e grinta a San Sebastian
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 29.10.2020)
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Per il Napoli, che ha bucato la gara d’esordio al San Paolo contro l’AZ Alkmaar (0-1), è già quasi una partita da dentro o fuori l’Europa League. Calma e gesso, la Real Sociedad che svetta nella Liga spagnola non è imbattibile. A San Sebastian un Napoli adeguato nella formazione e nello spirito può fare il colpo. Non ci buttiamo giù.
La Real Sociedad ha battuto sinora squadre di media e bassa classifica della Liga, sul suo campo ha impattato col Real Madrid (0-0) ed è stata infinocchiata dal Valencia quattordicesimo (0-1). In Europa League ha esordito a Rijeka battendo i croati al 93’ con Jon Bautista. Il Napoli è all’altezza. Può recuperare l’inciampo del primo match.
Il club basco, in un simpatico tweet, ha invitato il Napoli a conoscere la cazzimma della Real Sociedad nel trionfo internazionale del termine napoletano. Cazzimma loro, cazzimma nostra. Vediamo chi la spunta.
Il Napoli schiererà il meglio del meglio perché l’Europa dell’Europa League non è un grande palcoscenico, ma è meglio provarci, fare esperienza internazionale ed evitare bocciature che brucerebbero.
Il 4-1-4-1 della squadra basca promette un elastico muro difensivo e il contropiede orchestrato da quel genio di David Silva, il Mago Merlino per le sue giocate, 34 anni, dieci stagioni passate al Manchester City prima di approdare alla Real Sociedad a parametro zero rifiutando le offerte della Lazio. Imbavagliare il Mago Merlino sarà la prima necessità del Napoli.
E occhio al numero 10, il Mikel Oyarzabal d’ogni prodezza di goleador.
Squadra basca di grande orgoglio e passione baschi, una identità marcata, spirito guerriero, questa Real Sociedad che ha in “
rosa” dodici giocatori baschi, cinque proprio di San Sebastian. Non è un elemento da niente. È forza e carattere, diversità proclamata, cultura propria. In panchina Imanol Alguacil, 49 anni, basco della provincia di Guipùzcoa, profilo basco scolpito.
La delizia del Napoli contro la fierezza della Real Sociedad, cento e più anni di storia, 74 stagioni nella primera divisione, due “
scudetti” lontani, all’alba degli anni Ottanta, in porta il leggendario Arconada, Luis Mikel Arkonada Etxarri di San Sebastian, uno dei più memorabili eredi di Zamora, per otto anni nella nazionale spagnola, in attacco i baschi Satrustegui e Pedro Uralde, storia passata.
Si giocherà a porte chiuse, ma, in cuor loro, i giocatori della Real Sociedad canteranno l’inno in lingua euskara, la lingua delle origini basche, che fa “
bianco-blu, amati bianco-blu, giovane gioventù, gioventù bianco-blu”. Si caricheranno a mille.
Il Napoli avrà poco respiro, dovrà far girare la palla velocemente, giocare in profondità, prendendo di petto la partita senza vedere che tempo fa. Andare subito al sodo evitando di farsi stregare dallo spirito basco che è forte e furente, lo spirito della nazione basca che vanta e proclama autonomia da Madrid e che ha espresso un gruppo terroristico, il marchio a fuoco dell’Eta ai tempi dell’Eta.
Si giocherà all’Anoeta Stadium, da poco rifatto, nel quartiere residenziale Amara de Donostia, la nuova San Sebastian in faccia al Mare Cantabrico, 41.952 posti vuoti ma, attenzione, negli spogliatoi campeggia la scritta: “
No hay equipo bueno sin garra”, senza grinta. Ecco quello che aspetta il Napoli, una Real Sociedad con molta garra.