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Un’altra trasferta per fare il colpo pieno
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 21.02.2020)
Ed è subito Brescia cinque giorni dopo Cagliari, in questo anticipo del venerdì, quattro giorni prima di Napoli-Barcellona. Pensieri stupendi, un poco striscianti per il match Champions di martedì.

In campionato c’è un traguardo Europa League (a soli due punti) che salverebbe in parte la fine di tutti i sogni nella disastrosa stagione in cui un ciclo si è esaurito e va costruito un nuovo Napoli.

Gattuso non ha concesso agli azzurri il giorno di riposo dopo la vittoria di Cagliari. Pedalare, ha ordinato. È evidente l’intenzione del tecnico di riportare la tenuta atletica della squadra a un alto livello. Non avrebbe trovato un Napoli fisicamente in forma.

Per tornare a galla, dopo la sconfitta-beffa con il Lecce, Gattuso ha arretrato il baricentro della squadra e ha imposto due linee di difesa strette, un 4-5-1 che ha fruttato due partite senza prendere gol (dall’Inter in Coppa e dal Cagliari), ma che ha bisogno di maggiori guizzi offensivi.

Forse, è una tattica mirata al confronto col Barcellona per strappare al San Paolo un risultato positivo contro i catalani rendendo più competitiva la qualificazione ai quarti di Champions. Sfida dal pronostico chiuso, ma tentar non nuoce. Il Barça ha eliminato l’Inter anche con le seconde linee.

Il Brescia è laggiù, sul fondo, a -7 dalla zona-salvezza, appena risalito dalla serie B. L’uruguayano Diego Lopez, 46 anni, rientrato in Italia lasciando la panchina del Penarol, dopo avere guidato Cagliari, Bologna e Palermo, quest’anno è il terzo allenatore di Massimo Cellino, il mangiallenatori sardo che, abbandonato il Cagliari, ha preso il Brescia tre anni fa per 6,5 milioni di euro.

A Brescia, Cellino ha realizzato un centro sportivo e modernizzato lo stadio Rigamonti ma, risalito in A, è incappato in una stagione negativa esonerando Corini (4 vittorie, 3 pareggi, 12 sconfitte) e Fabio Grosso (tre sconfitte su tre). Un pareggio e una sconfitta con Diego Lopez. Preso Balotelli da svincolato, riportandolo nella città dei genitori adottivi, ne ha ottenuto cinque gol ma non la spinta di trascinatore per tenere in piedi una stagione subito difficile.

Il Brescia non vince da otto partite (tre pareggi, cinque sconfitte), ma avrà più grinta del Cagliari. Il nuovo Napoli di Gattuso (4-5-1) non ha preso gol da un’Inter poco feroce e da un Cagliari senza attacco. C’è da aspettarsi una pressione maggiore dai bresciani.

Domenica alla Juve s’è reso necessario un “gioiello” di Dybala su punizione per rompere la ragnatela difensiva del Brescia. Ma contro il Napoli la squadra lombarda non può badare solo a difendersi. Un pareggio varrebbe niente per la sua classifica.

Il Brescia non ha altra scelta che quella di aggredire il Napoli cercando di metterlo alle corde. Ha questa forza una squadra che ha vinto una sola partita in casa (il 14 dicembre, 3-0 al Lecce)? Un Brescia che dovesse venire avanti sarebbe l’avversario ideale per il Napoli di questi tempi che ha imparato a difendere ed ha qualità per colpire in contropiede.

È prevedibile che Gattuso, con quattro partite giocate in tredici giorni, faccia riposare qualche azzurro tra i più provati, ma non sconvolgerà la formazione. Il Brescia ha la seconda peggior difesa del campionato (44 gol, 23 in casa), il Napoli non deve fallire il colpo pieno.

Prestazione e risultato positivi per aumentare l’autostima, la sicurezza, la convinzione d’avere lasciato alle spalle il lungo momento nero.

E, col Barcellona all’orizzonte, meglio arrivarci con tre vittorie di fila. Dopo Milano e Cagliari, il tris si conclude a Brescia, terza trasferta consecutiva. Poi risuonerà la musichetta della Champions in un San Paolo che martedì sera si annuncia gremito.

 
20/2/2020
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