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Cinque partite tutte da vincere
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 01.12.2019)
Più che la pace, una tregua fra De Laurentiis e gli azzurri. Le multe saranno ridotte tutte al cinque per cento se la squadra conquisterà un posto in classifica qualificandosi per la prossima Champions e passerà negli ottavi di Champions contro il Genk. C’è chi ha detto sì e c’è chi ha detto no.

Pare che i “senatori” avrebbero voluto la riduzione delle multe a prescindere dai risultati sul campo. Son rimasti tutti come color che son sospesi.

Il “gioco” passa nelle mani di Ancelotti. È evidente che il Napoli potrà fare risultato se il tecnico, come è successo a Liverpool, manderà in campo una squadra convinta delle direttive dell’allenatore e con tutti i giocatori nel loro ruolo più naturale.

Avevamo ipotizzato che, interpretando al meglio il 4-4-2, anche se in chiave prevalentemente difensiva ad Anfield, la formazione di Liverpool avrebbe potuto essere riproposta in campionato.

Tre difensori centrali (Maksimovic, Manolas, Koulibaly), Allan davanti alla difesa, sulla linea mediana Di Lorenzo e Mario Rui esterni, in mezzo Fabian Ruiz e Zielinski, due punte.

Una specie di 3-1-4-2 col vantaggio di avere gli esterni di centrocampo meno gravati da compiti difensivi e più “freschi” nelle incursioni di attacco, in specie Di Lorenzo che è una freccia sulla corsia di destra, salta l’uomo e mette in area i migliori cross.

Formazione compatta che la diversa interpretazione di Fabian e Zielinksi a centrocampo, rispetto ad Anfield, renderebbe più offensiva.

La conferma dello schieramento di Anfield, ritoccandolo solo in caso di necessità, dovrebbe dare alla squadra quella solidità e una fisionomia stabile e precisa mancate sinora.

Riproposta così la formazione avrebbe escluso alcune “pedine storiche”.

Forse, abbiamo detto una bestialità. Ancelotti, infatti, torna a mescolare la squadra fra luci e ombre. Insigne è guarito al gomito “miracolosamente”, Callejon tiene il broncio dopo l’incontro col presidente e Mertens, che era per la soluzione immediata delle multe, non è contento. Qualcuno ha ipotizzato una spaccatura fra i giocatori.

A Liverpool, il Napoli ha dato un forte segnale di buona volontà e impegno, giocando con la formazione più logica fra le diciotto schierate da Ancelotti.

Resta qualche dubbio sulla continuità in campionato se si torna a cambiare e se l’incontro col presidente ha lasciato una scia di incerti e scontenti.

Il Napoli giocherà stasera col Bologna, poi andrà a Udine, giocherà in casa contro il Parma e concluderà l’anno sul campo del Sassuolo, affrontando il Genk in Champions.

Sono le cinque partite tutte da vincere perché il presidente riveda in basso, e uguale per tutti, il tariffario delle multe. Ma non sarebbe questa la condizione vera per vincere. Ci vuole altro.

Ci vuole l’orgoglio degli azzurri di non buttarsi via giocando al mille per mille qualunque saranno le prossime formazioni di Ancelotti.

Vedremo da stasera, contro il Bologna, che aria tira e che Napoli sarà, se Anfield è stato una tappa “occasionale” oppure la squadra si rimetterà in corsa anche in campionato.

Gli obiettivi della stagione, diventati minimi, sono tutti possibili: gli ottavi di Champions, la conquista di una “piazza” in classifica per partecipare alla Champions prossima, la Coppa Italia per tentare di vincere un trofeo.

Il Bologna (tre punti sopra la zona-retrocessione) è fortemente motivato dal coraggio di Sinisa Mihajlovic, ma non vince da quattro turni (solo un pareggio casalingo).

Da cinque turni non vince il Napoli (quattro pareggi). Il Bologna è più fresco, il Napoli potrebbe avere nelle gambe il forte dispendio di energie di Anfield. Non sarà una partita facile e molto dipenderà dalla combinazione offensiva che Ancelotti escogiterà.
30/11/2019
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