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Reina chiude ancora la porta
in una stagione da record
di Mimmo Carratelli (da: il Mattino del 27.02.2018)
Il circo va. Il circo vince e diverte. Cinque gol al Cagliari dove la Juve lucrò su un golazzo di Bernardeschi. E siamo alla quattordicesima partita senza prendere gol.

O mama, mama, mama, sai perché mi batte il corazòn?, ho visto Pepe Reina, ho visto Pepe Reina, ehi mamà, enomarado son. Pepe Reina, il nostro toro Farnese, il corpo di Napoli, l'uomo Vogue, va via. L'ha proprio deciso. Valigie pronte a fine stagione. Se ne va, Pepe Reina, e Celine Dion canta inutilmente "ne me quitte pas", non andare via.

Quattro anni in azzurro, 170 partite, 61 volte imbattuto, 35 in casa, 26 fuori. Sette rigori parati su nove in Spagna. Tre parati in Italia: a Balotelli, a Destro e all'olandese Toornstra del Feyenoord. Quel tweet indimenticabile: "Ma quant sim gruossss!" e il fascino, il carisma, i 92 chili sexy. Andrai vicino, andrai lontano, Pepe Reina? La lontananza sai è come il vento.

Intanto, tira il vento a Cagliari ed è il vento dello scudetto (alle 21,15 la Juve viene allontanata a 4 punti, ma dovrà recuperare con l'Atalanta). Bando alle malinconie. Un giorno se ne andò anche Nembo Kid e si chiamava Zoff.

Godiamoci la rumba degli scugnizzi, laggiù nella metà campo del Cagliari e, prima di andar via, in queste ultime dodici partite chiudi la porta, caro Pepe Reina. Vanno bene i ballerini di prima fila, ma continuano a dire che si vince con la migliore difesa. E, allora, Pepe, chiudi la porta e butta la chiave. Tu, ora, sei il capitano della difesa azzurra meno battuta negli ultimi undici anni. Dirigi, pari, respingi, fai il "libero", saltelli di gioia.

Alla Sardegna Arena, Reina non è stato a guardare. Ha toccato più palloni che in altre partite (31). Diciassette glieli hanno allungati i compagni. Ha sventato una girata ravvicinata ma debole di Pavoletti. Con i piedi, nell'area piccola, ha soffiato una palla-gol ad Han. E, nella ripresa, ha deviato oltre la traversa, in corner, la rasoiata su punizione di Lykogiannis.

S'è divertito Pepe. Ed è giusto che partecipi al festival azzurro. È giusto che ci metta le mani e i pugni, i piedi anche. S'era divertito anche a Lipsia, giocando da "libero" con le uscite fuori area di testa e di piede.

Il Napoli ha subito sinora 15 reti. Quattordici volte non ha preso gol (13 volte Reina, una volta Sepe nello 0-0 esterno col Chievo). La Juve ha fatto poco di più: sedici partite senza incassare reti. Il lavoro fatto da Sarri per migliorare la tenuta difensiva è stato grande.

Oggi, il Napoli è la squadra che subisce meno tiri (155, in porta 68). La Juventus a riccio, a serramanico, piazzando pullman si espone poco (144 tiri subiti con una partita in meno), ma arrivano più palloni nella sua porta (69).

Caro Pepe, una difesa super ti tiene al riparo, sei il portiere meno impegnato, hai preso gli stessi gol di Buffon (12 partite, 9 gol incassati) e Szczesny (13 partite, 6 gol) messi insieme, giocando una partita in più.

Nel confronto con la Juve al San Paolo (0-1), la squadra bianconera subì dal Napoli il maggior numero di tiri d'ogni altra partita (12, sette nello specchio della porta di Buffon). Il Napoli perse pur subendo meno tiri (7, quattro nella porta di Reina).

Inter nel girone d'andata, Bologna e Benevento nel ritorno sono le squadre che hanno tirato di più nella porta azzurra (5 tiri a testa, un gol del Bologna). Hanno tentato più conclusioni Verona e Milan nell'andata, Benevento nel ritorno: 11 tiri ciascuno, 33 in totale, meno della metà in porta (15) con un gol del Verona e uno del Milan.

Facciamo il punto della difesa azzurra alla ventiseiesima giornata di campionato. Mai stati così bene con questi 15 gol al passivo. Allo stesso punto del campionato, il primo Napoli di Sarri incassò 21 reti e 21 ne incassò l'ultimo Napoli di Mazzarri.

Negli anni di Benitez, alla ventiseiesima giornata, 29 gol al passivo nella prima stagione, 33 nella seconda. Il Napoli di Sarri per la seconda volta vanta la migliore difesa azzurra, la prima con la Juve in campionato. E se la rumba degli scugnizzi va, voliamo nel sogno.

Cragno aveva promesso di fermare il Napoli e regalare un vantaggio alla Juve. Non ha regalato niente e ha beccato cinque palloni. Semel in Cragno licet insanire.


CAGLIARI-NAPOLI 0-5 (0-2)

NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj (73' Maggio), Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Jorginho (75' Diawara), Hamsik; Callejon, Mertens (64' Zielinski), Insigne.

CAGLIARI (3-5-2): Cragno; Romagna, Ceppitelli, Castan; Faragò, Barella (77' Deiola), Padoin (59' Ionita), Joao Pedro, Lykogiannis; Han (62' Cossu), Pavoletti.

ARBITRO: Giacomelli (Trieste).

RETI: 29' Callejon, 42' Mertens, 61' Hamsik, 72' Insigne su rigore, 90' Mario Rui


SERIE A - 26ª GIORNATA
Bologna-Genoa 2-0, Inter-Benevento 2-0, Crotone-Spal 2-3, Fiorentina-Chievo 1-0, Sampdoria-Udinese 2-1, Sassuolo-Lazio 0-3, Verona-Torino 2-1, Juventus-Atalanta rinviata per neve, Roma-Milan 0-2, Cagliari-Napoli 0-5.

CLASSIFICA
Napoli 69; Juventus 65; Lazio 52; Inter 51; Roma 50; Sampdoria e Milan 44; Atalanta 38; Torino 36; Fiorentina 35; Udinese e Bologna 33; Genoa 30; Chievo e Cagliari 25; Sassuolo 23; Crotone 21; Spal 20; Verona 19; Benevento 10.
*Juventus e Atalanta, una partita in meno.

PROSSIMO TURNO
Sabato 3 marzo: Spal-Bologna, Lazio-Juventus, Napoli-Roma
Domenica 4: Genoa-Cagliari, Torino-Crotone, Udinese-Fiorentina, Atalanta-Sampdoria, Chievo-Sassuolo, Benevento-Verona, Milan-Inter.
27/2/2018
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