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Il Napoli ora ha la stessa media
della Juve record dei 102 punti
di Mimmo Carratelli (da: il Mattino del 5.02,2017)
Una perla, un diamante, un gioiello, una goccia di corallo. Con l'ennesima prodezza Dries Mertens rompe l'attesa della notte beneventana e apre la partita rilanciando il Napoli in testa.

Il Napoli gioca su due tavoli in questa stagione di grande ambizione e grandissimo sogno. Gioca contro due Juventus. Su questa di Allegri è in vantaggio di un punto dopo 23 giornate di campionato.

E, a distanza di quattro anni, questo Napoli di Sarri raggiunge la Juventus dei 102 punti record dello scudetto 2013-14: sessanta punti alla ventitreesima giornata per gli azzurri di oggi come per quella fantastica Juve galoppante di Antonio Conte, Pogba, Tevez, Vidal, Pirlo, Llorente.

Per il terzo Napoli di Sarri sta diventando una stagione da capogiro. Squadra corsara in trasferta, la migliore di gran lunga sui campi avversi: 34 punti conquistati fuori casa contro i 28 della Juventus, i 26 della Lazio, i 22 della Roma, i 20 dell'Inter.

La Juventus dei 102 punti ne raccolse 45 in trasferta. Fuori casa sempre a segno il Napoli, undici volte su dodici, a secco solo a Verona col Chievo (0-0).

Fioccano le cifre positive. Migliore difesa in assoluto (14 gol, 15 la Juve). Seconda migliore difesa in trasferta (7 gol, 6 la Roma). Dodici partite senza prendere gol (14 per la Juve): Reina imbattuto 5 volte in casa (Juve 9), 6 in trasferta (Juve 5 volte). Imbattuto anche Sepe nell'unica partita giocata (0-0 a Verona col Chievo).

Il cannoniere azzurro fuori le mura è Dries Mertens (6 centri); tre per Callejon, tre per Hamsik; due per Insigne, Zielinski, Jorginho, Koulibaly.

Nel pomeriggio, il Sassuolo non aveva avuto bisogno di scansarsi contro la Juve, come direbbe Buffon, tanta evidente e sconcertante è stata la povertà tecnica degli emiliani che si sono offerti al massacro dello Stadium (0-7).

In serata il Napoli ha replicato da par suo sul campo del Benevento (2-0) senza farsi condizionare dall'anticipo juventino. E Mertens ha risposto alla tripletta di Higuain al Sassuolo lasciandolo ancora dietro nella classifica dei cannonieri: Mertens 14 gol, Higuain 13.

Ed ecco che, in perfetta serenità, siamo stati a Benevento tredici anni dopo, quando eravamo Napoli Soccer con le cicatrici del fallimento e l'ansia della risalita ricominciando dalla serie C.

Siamo stati qui a vincere con Gianello e Calaiò, Pià e Pampa Sosa, Montervino e Montesanto, Ignoffo e Varricchio. E c'era Edy Reja che per De Laurentiis fu Clint Eastwood.

Gli anni del patimento, peggio di quanto era accaduto qualche tempo prima, all'inizio di questo Duemila, quando, a Benevento, ci venimmo da sfollati, da profughi, da alluvionati, quel nubifragio del settembre 2001 che rese impraticabile il San Paolo e costrinse il Napoli di De Canio a chiedere ospitalità al "Santa Colomba".

Sette partite (quattro vittorie e tre pareggi). Città di sportivi, Benevento. L'indimenticabile Pasquale Meomartini, presidente del Coni a Napoli. Lo sfortunato Carmelino Imbriani. Mennato Boffa che correva sulla Maserati. Il pallanuotista Amedeo Ambron, oro olimpico a Roma 1960. L'ondina Stefania Pirozzi.

E, ora, una squadra di calcio straordinariamente in serie A, come non era mai accaduto, terzo club campano nel massimo campionato dopo il Napoli (72 stagioni in serie A) e l'Avellino (10), la Salernitana partecipando a un campionato misto di guerra con squadre di A e B nel 1945-46.

L'euforia della promozione storica delusa da avvenimenti contrari. Quei gol all'ultimo minuto di Iago Falque a Torino e di Pavoletti a Cagliari, sconfitte subite in extremis che, se evitate, avrebbero potuto dare un indirizzo diverso al campionato del Benevento.

Ma erano un destino segnato le tredici sconfitte consecutive, otto per un solo gol di differenza, come sul campo della Juventus (1-2) dopo il "botto" di Ciciretti, e, finalmente, il mezzogiorno di fuoco contro il Milan (2-2) acciuffato al 95' dal colpo di testa del portiere Brignoli cui seguirono le vittorie su Chievo e Sampdoria, due squilli di resurrezione, però subito spenti.

È stato un derby amaro. Il Benevento per la sua classifica. Il Napoli con le ossa rotta sul mercato di gennaio in cui ha riscoperto di essere solo e accerchiato, in qualche modo bloccato nella caccia persino a modesti puntelli per far respirare i titolarissimi.

Alla fine, è stata una festa a Benevento. Una festa azzurra, accesa dalla stella cadente di Mertens nella porta di Puggioni. Lasciando stare la modella brasiliana Dessa, che infiamma gli spalti quando si gioca al San Paolo, l'obiettivo del Napoli resta la bellezza, come dice Sarri.

È stata bellezza a Benevento. In bellezza il Napoli ha vinto.


BENEVENTO-NAPOLI 0-2 (0-1)

NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Jorginho (78' Diawara), Hamsik (67' Zielinski); Callejon, Mertens (76' Rog), Insigne.

BENEVENTO (4-1-4-1): Puggioni; Letizia, Djimsiti, Costa, Venuti; Cataldi; Guilherme, Sandro (83' Del Pinto), Djuricic (68' Memushaj), D'Alessandro; Brignola (63' Coda).

ARBITRO: Di Bello (Brindisi).

RETI: 20' Mertens, 47' Hamsik.


SERIE A - 23ª GIORNATA
Sampdoria-Torino 1-1, Inter-Crotone 1-1, Verona-Roma 0-1, Atalanta-Chievo 1-0, Bologna-Fiorentina 1-2, Udinese-Milan 1-1, Juventus-Sassuolo 7-0, Cagliari-Spal 2-0, Benevento-Napoli 0-2.
Lunedì 5 febbraio: Lazio-Genoa.

CLASSIFICA
Napoli 60; Juventus 59; Lazio 46; Inter 45; Roma 44; Sampdoria 38; Atalanta 36; Milan 35; Udinese e Torino 33; Fiorentina 31; Bologna 27; Cagliari 24; Chievo e Sassuolo 22; Genoa 21; Crotone 20; Spal 17; Verona 16; Benevento 7.

PROSSIMO TURNO
Venerdì 9: Fiorentina-Juventus.
Sabato 10: Spal-Milan, Crotone-Atalanta, Napoli-Lazio.
Domenica 11: Sassuolo-Cagliari, Inter-Bologna, Torino-Udinese, Sampdoria-Verona, Chievo-Genoa, Roma-Benevento.
5/2/2018
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