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Rugby, Storia della Partenope
La squadra napoletana vincitrice di due scudetti
di Stefano Paracuollo
La più prestigiosa società napoletana nel campo della palla ovale, è la Partenope Rugby. L’ importanza di questa squadra dipende dai due scudetti conquistati (64’ e 66’) e dal fatto che attualmente militi nel campionato di seria A, unica tra le squadre napoletane.

La storia della formazione biancazzurra non può esularsi da quella della Polisportiva Partenope, alla quale appartiene; quest’ultima fu fondata nel 1951 grazie agli sforzi di 14 imprese che operavano nella provincia napoletana. L’anno successivo, la polisportiva rilevò il Napoli Rugby, fondando ufficialmente la Partenope Rugby Napoli.

La squadra biancoazzurra esordì nel campionato 52’-53’, guidata da Guido D’ Amato, centrando subito la promozione. Seguirono anni aurei per lo sport della palla ovale a Napoli: fino alla stagione 60’-61’ la Partenope ottenne ottimi piazzamenti nel massimo campionato italiano. Nella stagione successiva alla guida della squadra arrivò Elio Fusco e subito la Partenope ingranò arrivando a sfiorare il tricolore perso per un punto di distacco dalla capolista Parma, la quale, per altro, sconfisse proprio i partenopei per 9-3 nell’ultima di campionato.

La stagione 63’-64’ vide invece i napoletani laurearsi campioni d’ Italia. Allo stadio collana in media 4000 spettatori paganti seguivano le gesta dei quindici azzurri che macinavano successi. L’ “imprevisto” economico, con il quale la Partenope ha sempre dovuto fare i conti, fu risolto grazie ad una sottoscrizione sul Roma che fruttò circa 1.200.500 lire. La penultima partita contro il Frascati segno però una delle pagine più nere di questo sport in Italia: partita interrotta per lancio di pietre contro i biancazzurri. La sfida successiva, in casa contro la Roma, diretta inseguitrice della capolista Partenope, fu seguita da ben 12000 spettatori, che videro i biancazzurri battere 14-3 gli avversari e laurearsi campioni d’ Italia.

Nella stagione seguente (65’-66’), la Partenope, con difficoltà maggiori, si ritrova nei piani alti della classifica, e, dopo la vittoria contro Petrarca, arriva all’ ultima di campionato a giocarsi il titolo, di nuovo contro Roma e di nuovo riuscendone vincitrice. Dopo gli scudetti inizia il periodo nero per la Partenope, che tra polemiche e problemi economici, tira avanti per pochi anni fino al 69’, quando viene inglobata dal Cus diventando Cus Napoli-Partenope. Nella stagione 79’-80’, riappare il nome Partenope, inscritta al campionato di C1. Fu subito serie B. L’ anno seguente la Partenope rischiò di essere promossa ma arrivò terza e passo Roma.

Nell’ 83’-84’ i partenopei, scossi ancora da dissapori interni e abbandoni, retrocessero in C1 per poi ritornare in B la stagione successiva. Nell’ 89’ arriva la promozione in A2 seguita da due play-off per la A1 persi contro, rispettivamente, Catania e Parma. Una retrocessione (97’-98’) ed una promozione (99’-00’) prima di arrivare ai giorni nostri, dove la Partenope milita, tra alti e bassi, in serie A.
30/10/2006
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