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La gazzella dello sport
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 18.10.2021)
Se hai Osimhen, vinci. Puoi sbagliare un calcio di rigore con Insigne, vederti annullato un gol dal Var, prendere il palo con Lozano, salvarti due volte con Ospina, alla fine il Torino ti sta imbrigliando togliendoti il respiro, ti blocca due centrocampisti su tre (Lukic su Zielinski e Linetty su Fabian Ruiz), ti scuote sulle fasce con Singo (1,90) a destra e Ola Aina a sinistra, ma poi a un quarto d'ora dalla fine, recupero di sei minuti compreso, sul cross rimpallato di Elmas l'indomabile Victor Osimhen si eleva, manco fosse Cristiano Ronaldo, e schiaccia di testa in rete il pallone della vittoria, quinto gol del nigeriano in questo campionato. Osimhen si era dannato per tutto il match, poteva risolverlo solo lui, l'attaccante che corre con grazia, la gazzella dello sport.

È l'1-0 del Napoli sul Torino allo Stadio Maradona, è l'ottava vittoria ed è salvo il comando della classifica a punteggio pieno, due punti davanti al Milan che è l'avversario più irriducibile nella corsa di testa. Le altre sorelle, tra le prime sette della classifica, si allontanano. Si annuncia un duello Napoli-Milan come ai tempi di Diego e dei tre olandesi di Berlusconi.

È stata una partita maledetta e sofferta perché Juric, che col Verona aveva negato la Champions al Napoli l'anno scorso, col Torino ha azzeccato la partita che ha bloccato lungamente il Napoli. Marcature a uomo su Fabian Ruiz e Zielinski, spegnendo il centrocampo azzurro, retto soltanto da uno splendido Anguissa che ha lottato come un leone. Poi, Juric ha tenuto alti gli esterni di centrocampo, il corazziere Singo contro il minuscolo Mario Rui (partita eroica del portoghese) e il nigeriano Ola Aina per bloccare gli spunti offensivi di Di Lorenzo che se li è comunque concessi.

L'impressione era che il Torino tenesse in pugno la partita oscurando i centrocampisti azzurri. Ma al Torino mancano gli attaccanti per passare da una intelligente partita di contenimento alla vittoria. E così, alla fine, ha ceduto. Ha fatto un figurone, ma ha ceduto. Perché se hai Osimhen, eccetera, eccetera. Il brasiliano Bremer, al centro della difesa granata, ha dovuto sfoggiare un partitone per non arrendersi alla pressione continua, agli scatti e alle giocate di Victor.

Se le fasce granata funzionavano, quelle azzurre non davano niente. Tanta buona volontà, ma tanta confusione da Politano, in gramaglie Insigne sopratutto dopo avere fallito il rigore al 26' che avrebbe potuto tranquillizzare il Napoli. Lorenzo, al terzo penalty sbagliato quest'anno, dopo quelli contro Venezia e Fiorentina, ha adagiato il pallone fra le braccia di Milinkovic-Savic, un lungagnone di 2,02 che lo ha soggiogato. Poteva essere la svolta della dura partita col Torino. Occasione mancata e patimento.

Senza il contributo di Fabian Ruiz, Zielinski, Politano e Insigne, il Napoli ha giocato praticamente in inferiorità numerica. Ma c'era Osimhen che si fiondava su tutti i palloni (e accorreva in difesa sui corner del Torino). Così che, in difficoltà la manovra azzurra, il Napoli tentava di raggiungere direttamente Osimhen con i lanci lunghi di Ospina, Koulibaly e Mario Rui. E c'era l'immenso Anguissa a reggere la baracca.

Il Torino schizzava in attacco pericolosamente, ma sprecava con Brekalo in contropiede (tre granata contro un solo azzurro dopo una palla persa dal Napoli a centrocampo), palla fuori, occasione-gol (44'). Ospina, intanto, era stato attento sulle conclusioni di Bremer (16' colpo di testa) e Brekalo (29'). Il centrocampista croato, grande acquisto del Toro, era l'avversario più pericoloso.

Non cambiava molto la musica nel secondo tempo e, allora, Spalletti inseriva Lozano per Politano (59'). Il messicano entrava con furia e, dopo quattro minuti, stampava sul palo la prima seria conclusione del Napoli (63'). Precedentemente, il Var aveva annullato il gol di Di Lorenzo per offside (56').

Ci volevano episodi fortunati per abbattere la resistenza del Torino. Niente da fare. Col passare dei minuti, il timore era che il Napoli potesse andare addirittura sotto. Lo salvava Ospina (65') sulla unica conclusione di Sanabria invitato al gol dal solito Brekalo. Poi lo stesso croato batteva alta una invitante palla-gol (70'). Milinkovic-Savic non doveva compiere alcun intervento decisivo.

La partita si stava mettendo male. Il Torino fiutava il colpaccio e inseriva Buongiorno per Rodriguez, Belotti per Sanabria e Pobega per Linetty. Forze fresche per schiantare il Napoli (66').

Spalletti replicava con Elmas per un immusonito Insigne e Mertens, al debutto stagionale, per Zielinski (70'). Nel primo tempo, dopo appena sette minuti, Juric aveva dovuto rinunciare a Mandragora infortunato (dentro il ventenne Kone).

Nell'ansia totale, col Torino che comandava il gioco e il Napoli che non riusciva più a raggiungere Osimhen, si annunciava un difficile e rischioso finale di partita. Osimhen salvava tutto, il match e il comando della classifica.

Lozano, che si era spento dopo il palo, veniva fatto rientrare per un difensore in più (89' Juan Jesus) nella strenua resistenza finale degli azzurri che si protraeva nei sei minuti di recupero quando l'arbitro fischiava la fine senza far battere al Torino l'ultimo calcio d'angolo. Furia granata che hanno giocato energicamente (venti falli). Il Napoli ha giocato e vinto con la fifa addosso.

CAMPIONATO
Cento i giorni di Spalletti alla guida del Napoli, otto le vittorie consecutive per il primato in classifica a punteggio pieno. È la carica dei 108. Spalletti ha eguagliato il primato di Sarri degli otto successi iniziali e, di partita in partita, il Napoli conquista sempre più credito nella corsa-scudetto.
Il calendario favorisce la squadra azzurra. Tra le prime sette squadre del campionato, le ormai famose sette sorelle, si sono già giocati molti confronti diretti.
Tre ne hanno giocato il Milan, la Juve e la Lazio, due l'Inter, la Roma e l'Atalanta, il Napoli solo uno (battendo la Juve a Fuorigrotta). Il Napoli ha approfittato dei punti persi dalle altre sei sorelle nelle sfide dirette. Sinora gli azzurri hanno affrontato Venezia, Genoa, Juve, Udinese, Sampdoria, Cagliari, Fiorentina e Torino.
Si dice che è un campionato equilibrato e che proprio gli scontri al vertice potrebbero decidere lo scudetto. Il Milan è in vantaggio con 7 punti conquistati contro Atalanta, Lazio e Juventus.
Il Napoli deve fare più punti possibili per arrivare bene alle sfide dell'alta classifica quando sarà definitivamente tarato il valore del suo primato.

Domenica ci sarà già Roma-Napoli (con Inter-Juventus). Poi Inter-Napoli alla 13^ giornata, Napoli-Lazio alla 14^, Napoli-Atalanta alla 16ª e Milan-Napoli alla 18ª.

Ecco perchè era importante battere il Torino mentre bisognava respingere l'assalto del Milan vittorioso sabato in rimonta sul Verona, da 0-2 a 3-2 a San Siro. Missione compiuta. Ma è stata dura.

INIZIO
Il precedente migliore inizio di campionato di Spalletti in serie A risale alla stagione 2017-18 con l'Inter: 22 punti nelle prime otto partite (Inter-Fiorentina 3-0, Roma-Inter 1-3, Inter-Spal 2-0, Crotone-Inter 0-2, Bologna-Inter 1-1, Inter-Genoa 1-0, Benevento-Inter 1-2, Inter-Milan 3-2).
In quella stagione, l'Inter di Spalletti allungò la serie positiva delle partite a 16 turni senza sconfitte, come Bigon nell'anno del secondo scudetto del Napoli. La sconfitta interna contro l'Udinese (1-3) interruppe la striscia positiva nerazzurra.
Negli altri inizi di campionato (prime otto partite), Spalletti conquistò 14 punti con la Roma 2006-07, 9 punti con la Roma 2005-06, 15 punti con la Roma 2007-08, 7 punti con la Roma 2008-09, 16 punti con la Roma 1016-17, 16 punti con l'Inter 2018-19.

EUROPA LEAGUE
Giovedì torna l'Europa League con Napoli-Legia Varsavia allo Stadio Maradona. Partita decisiva del Napoli per rientrare nella qualificazione agli ottavi di finale. La classifica del girone è: 6 punti Legia Varsavia (gol 2-0); 3 punti Spartak Mosca (3-3); un punto Napoli (4-5) e Leicester (2-3). Solo la prima classificata del girone va agli ottavi, la seconda spareggia con le terze dei gironi Champions.
Ieri, il Legia Varsavia è stato battuto sul suo campo dal Lech, capolista del campionato polacco. Il Legia è sul fondo della classifica con tre vittorie, zero pareggi e sei sconfitte. Il Napoli ha già incontrato il Legia nell'Europa League 2015-16: 2-0 degli azzurri a Varsavia, 5-2 a Fuorigrotta.

NAPOLI-TORINO 1-0 (0-0)

NAPOLI (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui; Anguissa, Fabian Ruiz, Zielinski (70' Mertens); Politano (59' Lozano, 89' Juan Jesus), Osimhen, Insigne (70' Elmas).

TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, Rodriguez (66' Buongiorno); Singo, Mandragora (7' Kone), Lukic, Ola Aina; Linetty (66' Pobega), Brekalo; Sanabria (66' Belotti).

ARBITRO: Sacchi (Macerata).

RETI: 82' Osimhen.

SERIE A - OTTAVA GIORNATA
Spezia-Salernitana 2-1, Lazio-Inter 3-1, Milan-Verona 3-2, Cagliari-Sampdoria 3-1, Empoli-Atalanta 1-4, Genoa-Sassuolo 2-2, Udinese-Bologna 1-1, Napoli-Torino 1-0, Juventus-Roma 1-0.
Lunedì 18: Venezia-Fiorentina.

CLASSIFICA
Napoli 24; Milan 22; Inter 17; Roma 15; Lazio, Atalanta, Juventus 14; Bologna, Fiorentina 12; Empoli, Udinese 9; Verona, Sassuolo, Torino 8; Spezia 7; Cagliari, Sampdoria, Genoa 6; Venezia 5; Salernitana 4.
Venezia e Fiorentina una partita in meno.
17/10/2021
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