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Napoli appassito in Europa League
di Mimmo Carratelli
Sorpresa al San Paolo. Il Napoli buca il debutto in Europa League (un nostro obiettivo, dice Gattuso). Passa l’Az Alkmaar (1-0) falcidiata da tredici contagi. Non ha un solo attaccante di ruolo da schierare, tutti centrocampisti e mezze punte. L’ideale per una partita difensiva. Il Napoli ha tutti gli attaccanti a diposizione (si rivede Insigne nell’ultima mezz’ora). Risultato: vince la squadra olandese senza una vera punta.

Vince il catenaccio dei tulipani (5-4-1). Gli olandesi erano cicale, questi dell’Alkmaar sono laboriose e tenaci formiche. Tutti raccolti a non prendere gol. Una foresta di maglie rosse davanti al portiere Bizot. Due linee difensive dense, attente.

Non fanno pressing gli olandesi, sempre dietro la linea della palla con la doppia trincea difensiva. Aspettano compatti. Cercano raramente il contrattacco. Si ammucchiano e ostruiscono agli azzurri tutte le linee di passaggio. Non lasciano passare uno spillo, figurarsi un pallone.

Il Napoli danza inutilmente davanti allo sbarramento olandese. Cerca di ragionare, ha pazienza. Ma la pazienza ha un limite. Il limite è che il Napoli non produce un solo colpo di genio, quell’invenzione fulminea che può mettere fuori gioco il catenaccio dell’Alkmaar. Mai un’imbucata decisiva, mai una palla messa abilmente dietro la linea difensiva olandese. Niente.

Nel mucchio neanche tanto selvaggio dell’Alkmaar si smarrisce Mertens, è accerchiato Osimhen e, sulle fasce, gli olandesi concedono nulla, frenando i laterali di difesa, raddoppiando. Il Napoli non attacca a valanga temendo l’uscita in contropiede degli avversari. Così la spinta di Di Lorenzo a destra e quella di Hysaj a sinistra è debole e incerta. A centrocampo Fabian Ruiz e Lobotka fanno girare palla stancamente. Non c’è elettricità nella squadra azzurra. Non c’è un guizzo. È il caos calmo di una partita che si fa subito scorbutica per gli azzurri.

L’elevato possesso palla del Napoli, 70 per cento, è una danza lenta, non ha sfogo, non destabilizza la difesa serrata degli olandesi. Il Napoli ha una sola vera palla-gol quando Mertens batte fuori sull’assist di Osimhen (35’).

È sembrato un annuncio promettente. Non ha avuto seguito. Le successive parate del portiere Bizot sono state di ordinaria amministrazione. Il Napoli ha creato qualche occasione, ma mai veramente pericolosa. Giocando tutto nella metà campo dell’Alkmaar, al Napoli è venuto meno lo spazio per la profondità che esalta Osimhen e Lozano. Il Napoli è rimasto nell’imbuto olandese. La doppia barriera dell’Alkmaar non ha consentito neanche una soluzione dalla distanza.

Portando l’attacco insistito e sterile, il Napoli non ha mai rubato il tempo agli olandesi. Sempre un passaggio in più, un tempo di gioco in meno. Politano ha tentato più volte di liberarsi al tiro da destra. Murato. A sinistra, Lozano non ha cavato fuori un solo spunto.

L’Alkmaar ha concesso campo lontano dalla sua area. Ha lasciato giocare gli azzurri aspettandoli negli ultimi venti/trenta metri. Annullata la regia di Mertens, è toccato a Koulibaly orientare la manovra avanzando nella metà campo olandese. Il lavoro diligente di Lobotka non produceva una sola giocata decisiva.

Dall’alba al tramonto del match, il Napoli ha tenuto palla senza una idea precisa di come andare alla conclusione. Passa a te, passa a me nell’attesa inutile che le maglie difensive dell’Alkmaar si allargassero. Il muro mobile delle maglie rosse ha retto dall’inizio alla fine, agevolato dalla mancanza di velocità degli attacchi azzurri. Mai una giocata di prima, mai un vortice di azioni aggressive, mai l’audacia di forzare la giocata cavandone qualcosa.

Che poi il Napoli dovesse addirittura perdere non era neanche nella sceneggiatura olandese della partita. Ma al 57’, con la difesa napoletana schierata, il cross di Svensson, nell’unica sortita offensiva del terzino olandese, trovava De Wit che batteva Meret senza l’opposizione di Koulibaly.

Con un gol di vantaggio, l’Alkmaar ha esaltato la sua calma, ordinata, precisa partita difensiva. Con metà squadra di ventenni in campo, l’Alkmaar ha avuto la pazienza e la saggezza di una formazione veterana. Non si è mai fatto ingolosire dal colpaccio che gli è venuto senza cercarlo troppo, un regalo della difesa napoletana che era stata sempre attenta nelle poche volte che l’Alkmaar superava la metà campo.

Non proprio una beffa perché il Napoli non ha mai trovato la chiave per vincere. Davanti al catenaccio olandese si è appassita la squadra brillante di campionato. Gattuso diffidava di questa partita. “Non sono ragazzi scappati di casa” aveva detto alla vigilia.

Neanche i cambi, dopo il gol di De Wit, hanno scosso il Napoli. C’era ancora una mezz’ora per recuperare. Dentro Insigne per Lozano e Mario Rui per Hysaj (58’) proponendo una fascia sinistra più fresca. Insigne, al rientro dopo l’infortunio, non ha avuto mai spazio neanche per la sua giocata più classica, qualche cambio-gioco dell’azzurro è finito nel vuoto.

Mario Rui è stato il più intraprendente con due cross consecutivi sfruttati male da Osimhen (63’ colpo di testa debole e centrale per la parata facile di Bizot) e da Petagna (68’ colpo di testa a lato). Era entrato Petagna per Osimhen ed era entrato Demme per Lobotka (66’). Nessuna scossa, nessun ardimento. Il Napoli continuava nella sua manovra lenta e impacciata. Non s’è trovato un senso al cambio Bakayoko-Politano (83’).

L’Alkmaar cambiava poco e solo negli ultimi minuti: Gudmundsson per Karlsson, Leeuwin per Midtsjo (88’). Restava in campo uno stremato De Wit, autore del gol e grande regista a tutto campo della formazione olandese.

Quando s’è visto, all’inizio, che le due ali Sugawara e Karlsson arretravano, s’è capito quali fossero le intenzioni dell’Alkmaar. Salvare la pelle, portarsi a casa un pareggio beneaugurante, spegnere il fuoco del Napoli, salvo che il fuoco del Napoli non s’è mai acceso.

Intanto, la Real Sociedad, vincendo sul campo del Rjeka (1-0), timbra la sua ambizione a passare il turno e, fra sette giorni, aspetta il Napoli che si spera si rimetta in corsa. Fuori casa gli azzurri avranno forse lo spazio di campo utile per il contropiede di Osimhen e Lozano che ieri sera è sfumato sul nascere.

NAPOLI-ALKMAAR 0-1 (0-0)

NAPOLI (4-2-3-1)
: Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Hysaj (58’ Mario Rui); Fabian Ruiz, Lobotka (66’ Demme); Politano (83’ Bakayoko), Mertens, Lozano (58’ Insigne); Osimhen (66’ Petagna).

ALKMAAR (4-3-3): Bizot; Svensson, Hatzidiakos, Martins Indi, Wijndal; Midtsjo (88’ Leeuwin), Stengs, Koopermeiners; Sugawara, De Vit, Karlsson (88’ Gudmundsson).

ARBITRO: Stefanski (Polonia).

RETI: 57’ De Wit.

EUROPA LEAGUE – GIRONE F

Napoli-Alkmaar 0-1
Rjeka-Real Sociedad 0-1
23/10/2020
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