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Napoli al palo, il gol non c’è più
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 18.02.2019)
Terza partita del Napoli senza gol nelle ultime quattro di campionato. Il gol non c’è più. L’assalto al Torino, nel San Paolo ancora con meno di ventimila tifosi, ha registrato uno solo vero, squillo: il palo di Insigne al 74’.

Poi, un attacco continuo, vibrante nel primo tempo, meno intenso nella ripresa, non ha messo un solo pallone nella porta di Sirigu. Le migliori occasioni (sei) sono capitate a Milik: due volte è stato Sirigu a sventarle, le altre opportunità sono andate in fumo.

Neanche i cambi per una squadra più offensiva con Verdi e Mertens negli ultimi venti minuti hanno prodotto granché. Ha funzionato la ragnatela difensiva di Mazzarri, otto uomini dietro la linea della palla. Obiettivo dichiarato: non perdere.

Il Torino, in trasferta, ha subito una sola sconfitta, dalla Roma (2-3) a inizio di girone di ritorno. A Napoli ha colto l’undicesimo pareggio (dieci fuori casa).

Si è giocato inutilmente nella metà campo granata. Il Napoli non è riuscito a passare. Ha sfondato meglio nei primi 45 minuti giocando molto sugli esterni con Malcuit a destra e Hysaj a sinistra. Nella ripresa, il gioco è stato più confuso.

Due sole novità, Ospina in porta e Hysaj al posto di Ghoulam. Confermato il centrocampo con Callejon e Zielinski sulle fasce, Fabian Ruiz (a destra) e Allan (a sinistra) nel mezzo. La pressione azzurra ha fruttato 20 conclusioni a 6 (dieci i tiri nello specchio della porta granata).

Il Torino ha retto bene e, nel finale, ha trovato il coraggio di mettere in ansia il Napoli. Gli azzurri si sono impegnati, ma è chiaro che mancando un preciso obiettivo di campionato viene a mancare una grinta maggiore.

Il Napoli continua ad essere la squadra che tira di più, ma concretizza di meno. Juventus lontanissima, Inter lontana dal secondo posto. Il Napoli resta in una specie di limbo.

È incredibile come il primo tempo si concluda senza gol. Il gioco veloce degli azzurri perfora la ragnatela difensiva di Mazzarri (3-5-1-1). Quattro volte Milik va alla conclusione ed è clamorosa la palla-gol che sciupa alla mezz’ora sull’assist di Fabian Ruiz.

Al quarto d’ora, sull’invito sotto porta di Zielinski, il polacco era arrivato di un soffio in ritardo. Sirigu era bravo e fortunato a deviare in corner un tiro di Insigne. Nel finale di tempo, uno slancio di Fabian Ruiz da centravanti veniva sventato da Moretti in corner.

Il Torino, ben raccolto in difesa, badava a inchiodare la partita sullo zero a zero. In avanti si faceva vedere poco. Qualche affacciata nel finale con un salvataggio di Koulibaly (da terra!) a spazzare l’area azzurra.

Si sapeva che era una partita complicata. Il Torino è esperto in pareggi e, fuori casa, ha perduto una sola volta. Mazzarri piazza una ragnatela di difensori e centrocampisti davanti alla difesa a tre, esterni De Silvestri e Aina, Ansaldi sulla destra. Rincon e Lukic in mezzo difendono, ma si proiettano tra le linee per imbarazzare il Napoli. Si vede poco Belotti anche perché non gli arriva mai un pallone utile.

Malcuit e Fabian Ruiz si fanno notare anche in alcune risoluzioni difensive. Zielinski domina sulla fascia sinistra e Callejon fa un gran lavoro a destra. Allan ha una maggiore iniziativa offensiva rispetto a Fabian Ruiz che resta più bloccato. Insigne non è molto incisivo (ammonito, salterà Parma-Napoli).

Malcuit (in duello costante con Aina) e Hysaj sono in costante proiezione d’attacco. Il Napoli ha in pugno il match, ma non completamente il Torino. Nel primo tempo, nove conclusioni a una degli azzurri (quattro a zero nello specchio della porta).

Un tiro alto di Malcuit conferma a inizio ripresa la partita d’attacco del Napoli. E Sirigu devia in corner un’altra conclusione di Fabian Ruiz da centravanti. Quindi il portiere torinese annulla di pugno il tiro di Milik a conclusione di un contropiede azzurro. Si gioca sempre nella metà campo granata.

Cambi del Torino: Meité per Rincon (55’) e Baselli per Berenguer (63’). E c’è sempre Sirigu a opporsi a Milik (68’). Ancelotti muove le sue pedine (69’): Verdi per Callejon, Mertens per Fabian Ruiz.

È un Napoli ancora più offensivo. Zielinski retrocede in regia a lato di Allan, Verdi sulla destra, Mertens a sinistra vicino a Milik. Vibra il palo sinistro di Sirigu sul tiro a giro di Insigne (74’) ed è il segnale definitivo della serata a secco.

Parigini per Ansaldi (77’): Mazzarri cambia i giocatori più stremati della resistenza granata meglio organizzata nella ripresa. E il Napoli cala di intensità. I cambi di Ancelotti non assicurano il passo in più per vincere. E il Torino ha più coraggio nel presentarsi davanti all’area azzurra.

Si agita sul campo il fantasma della beffa. Allan ferma Aina sul contropiede torinese due contro uno (90’), ferma anche Belotti (92’). Il fantasma si dilegua, ma il Napoli resta a secco. Si spegne in corner il tiro a giro finale di Insigne.

MAZZARRI – Rieccolo Walter Mazzarri. Sulla panchina del Torino dal 5 gennaio 2018. Finora 46 partite con la squadra granata (18 vittorie, 16 pareggi, 12 sconfitte). Al San Paolo, da ex col Torino, il 6 maggio 2018, impose al Napoli di Sarri il pareggio (2-2), gol di Mertens, Baselli, Hamsik, De Silvestri. Si è ripetuto ieri sera, senza gol. Quattro stagioni sulla panchina del Napoli (2009-2013): 182 partite, 89 vittorie, 50 pareggi, 43 sconfitte.

CONTEGGIO – Il Torino ha giocato a Napoli 85 volte in campionato. Solo otto le vittorie dei granata, 27 successi azzurri, 30 pareggi. Negli ultimi nove incontri al San Paolo, 4 vittorie azzurre, 4 pareggi, una sconfitta, 16 gol segnati (Mertens 5, Hamsik 3, Insigne 2, Higuain 2, Chiriches 1, Cavani 1, Pià 1).L’ultima vittoria del Torino a Napoli risale a dieci anni fa (2-1). C’erano Pià, Hamsik, Bogliacino, Denis (Donadoni in panchina).

IL GIAGUARO – Luciano Castellini, milanese, classe 1945, portiere del Torino di Pulici e Graziani, campione d’Italia 1976, sbolognato dal club granata a 33 anni dopo otto stagioni, visse a Napoli una seconda splendida giovinezza giocando, in sette campionati, 202 partite.
Aveva le sue scaramanzie. Alla vigilia delle partite indossava lo stesso pigiama. Teneva la porta sempre sgombra di ogni oggetto: non vi lasciava cadere mai né i guanti, né il cappellino. Curava personalmente la divisa di gioco. Portava le ginocchiere, come i portieri antichi, e i pantaloncini imbottiti di gommapiuma. Il suo hobby erano le passeggiate a cavallo in montagna.
Diceva: “Napoli è straordinaria, dà una carica immensa, ci sono sempre settantamila persone allo stadio. È una città che fa più grandi i calciatori che giocano in maglia azzurra. Proprio così, li ingrandisce, li trasforma, li esalta”.
Giocò sino a 40 anni nel Napoli, dal 1979 al 1985. Soprannominato “il giaguaro” per la specialità di piombare sugli attaccanti, Castellini era un portiere d’azzardo, protagonista di parate volanti e spettacolari, di uscite fulminee e coraggiose sui piedi degli avversari.
Nel primo anno, rimase imbattuto per 586 minuti. Nel 1980-81, fra la rete dello juventino Tardelli e quella del romanista Pruzzo, non prese gol per 532 minuti. Nel 1982-83, la sua imbattibilità durò 461 minuti. Nel 1981-82 segnò il record di imbattibilità casalinga dei portieri del Napoli: 762 minuti consecutivi senza prendere gol al San Paolo. Zoff si era fermato a 657’.

JEPPSON GRANATA – Biondo e occhi azzurri, 1,80, piede 42, Hans Jeppson, svedese di Kungsbacka, un paese di mare a 40 chilometri da Goteborg, giunse a Napoli con la denominazione di “mister 105”. Lauro lo pagò 105 milioni nel 1952, prima cifra record del pallone. 75 milioni all’Atalanta, dove giocava, e 35 al calciatore su conto svizzero.
Esaltarono le sue doti di cannoniere due ali velocissime, Giancarlo Vitali e Bruno Pesaola. Il tridente che furoreggiò al Vomero. Alla terza stagione, calò. Gli attriti con Monzeglio, alcuni infortuni e il desiderio di trasferirsi all’Inter ne appannarono il rendimento.
Lauro si indispettì e, quando venne il momento della cessione, dette Jeppson al Torino. Hasse giocò un anno ancora (19 partite e 7 gol) e poi smise, a 32 anni.

CUORE TORO – Verso la fine degli anni Ottanta, arrivarono nel Napoli i tre moschettieri Cuore Toro. Francini e, subito dopo, Crippa e Corradini. Vinsero molto: uno scudetto, la Coppa Uefa e la Supercoppa italiana. Giovanni Francini, toscano di Massa, arrivò a 24 anni, nel 1987. Sette anni nel Napoli, 184 partite e 10 gol.
Indimenticabile il gol segnato, in Coppa dei campioni, al Real Madrid. Il boato di novantamila spettatori al San Paolo sottolineò la prodezza del terzino. Dei tre “cuore Toro” fu quello che rimase più a lungo in maglia azzurra.
Massimo Crippa, milanese di Seregno, giunse a 23 anni, nel 1988. Fu l’erede di Bagni, guerriero a tutto campo. Cinque anni in maglia azzurra, 150 partite e 9 gol. Ne fece quattro decisivi e furono altrettanti 1-0 a Verona nell’88-‘89, ad Ascoli e contro il Cesena nell’89-’90, contro la Fiorentina nel ’91-‘92.
Giancarlo Corradini, emiliano di Sassuolo, 1,88, arrivò a 27 anni, nel 1988. Giocò sei campionati (173 presenze, 2 gol e quattro autogol). Segnò la rete decisiva contro la Fiorentina (3-2 all’87’) e a Udine (2-2 al 90’) nel campionato del secondo scudetto. Ma fu quattro volte sventato, ingannando una volta Giuliani e tre volte Giovanni Galli. Smise di giocare a Napoli, a 33 anni.

NAPOLI-TORINO 0-0

NAPOLI (4-4-2): Ospina; Malcuit, Maksimovic, Koulibaly, Husaj; Callejon (69’ Verdi), Allan, Fabian Ruiz (69’ Mertens), Zielinski; Insigne, Milik.

TORINO (3-5-1-1): Sirigu; Izzo, N’Koulou, Moretti; De Silvestri, Ansaldi (77’ Parigini), Rincon (55’ Meité), Lukic, Aina; Berenguer (63’ Baselli); Belotti.

ARBITRO: Fabbri (Ravenna).

SERIE A – 24ª GIORNATA
Juventus-Frosinone 3-0, Cagliari-Parma 2-1, Atalanta-Milan 1-3, Spal-Fiorentina 1-4, Empoli-Sassuolo 3-0, Genoa-Lazio 2-1, Udinese-Chievo 1-0, Inter-Sampdoria 2-1, Napoli-Torino 0-0. Lunedì 18: Roma-Bologna.

CLASSIFICA
Juventus 66; Napoli 53; Inter 46; Milan 42; Atalanta, Lazio, Roma 38; Fiorentina e Torino 35; Sampdoria 33; Sassuolo 30; Parma 29; Genoa 28; Cagliari 24; Udinese e Spal 22; Empoli 21; Bologna 18; Frosinone 16; Chievo 9.

PROSSIMO TURNO
Venerdì 22: Milan-Empoli.
Sabato 23: Torino-Atalanta, Frosinone-Roma.
Domenica 24: Sampdoria-Cagliari, Bologna-Juventus, Chievo-Genoa, Sassuolo-Spal, Parma-Napoli (ore 18), Fiorentina-Inter, Lazio-Udinese.
18/2/2019
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