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Vittoria strameritata dell’Italia
all’ultimo respiro
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 15.10.2018)
C’è voluto un gol di Biraghi al 91’ per piegare la Polonia a Chorzow (1-0). La partita era un vero e proprio spareggio per non retrocedere nella Lega B della Nations League. Sprofonda la Polonia e ora l’Italia si gioca il primo posto del gruppo nella sfida contro il Portogallo il 17 novembre a Milano.

C’erano stati segnali molto positivi nell’amichevole contro l’Ucraina, ma non erano durati tutta la partita. Contro la Polonia, invece, la più bella squadra di Mancini ha giocato e lottato sino all’ultimo respiro cogliendo una vittoria strameritata.

Due traverse, quattro palle-gol (due sventate da Szczesny), possesso del 68 per cento, 17 tiri in porta (5 nello specchio contro tre), 582 passaggi completati contro i 201 dei polacchi: lo score del match fissa la netta supremazia italiana nel gioco, nelle occasioni, nella dedizione assoluta.

È stata una vittoria magnifica. Mancini ha schierato la stessa formazione che aveva giocato contro l’Ucraina. Ancora senza un centravanti di ruolo. Ma Chiesa, Insigne, Bernardeschi hanno giocato alla grande, scambiandosi spesso di ruolo, con Bernardeschi centrale Insigne a sinistra, poi a destra con Chiesa a sinistra.

La tecnica degli azzurri è stata nettamente superiore e decisiva. Jorginho ha giganteggiato a centrocampo. I tre dell’attacco si sono mossi in continuazione. Tra i polacchi, Zielinski è uscito dall’ombra nella ripresa e Milik ha fallito un gol.

Primo tempo degli azzurri da applausi. Il talento italiano tiene in scacco la fisicità dei polacchi. La nazionale di Mancini dà spettacolo. Squadra corta, veloce, gioco a un tocco, grande reattività. I primi 45 minuti sono di netta marca italiana. È un calcio ben giocato in velocità.

Ma il gol resta nell’aria, il gol che è una maledizione di questa nazionale. C’è anche sfortuna con le traverse colpite da Jorginho (1’) e Insigne (30’).

L’Italia gioca costantemente nella metà campo polacca. Recupera palla e riparte. La Polonia tenta di reagire con lanci lunghi, ma deve ripiegare subito sotto la pressione azzurra. Dopo la mezz’ora i polacchi si affacciano nell’area italiana, ma sono azioni confuse.

C’è Bernardeschi (più fisico) nel cuore della difesa polacca con Insigne che parte sempre da sinistra, il suo vecchio ruolo. Florenzi e Chiesa spingono a destra. Il centrocampo è in mano agli azzurri per la superba partita di Jorginho che sfugge alla marcatura di Zielinski, per il gran contributo di Barella e un Verratti più convincente.

Lampi sarriani nell’intesa tra Jorginho e Insigne. Le occasioni azzurre sono molteplici. Non solo le due traverse, ma un pallonetto di Insigne di poco alto (8’), una gran parata di Szczesny sulla puntata in area di Jorginho (33’), un altro intervento risolutore del portiere polacco sul colpo di testa di Chellini (36’) e infine l’ultimo salvataggio di Szczesny sulla conclusione di Florenzi che conclude il primo tempo (44’).

Lo 0-0 dei primi 45 minuti è una delusione cocente. L’Italia ha costruito molto e ha avuto tre palle-gol per passare. Possesso-palla del 65 per cento. Nessun tiro in porta dei polacchi.

Nel secondo tempo, la Polonia cambia spartito passando dal 4-3-1-2 che aveva consegnato le fasce agli azzurri al 4-4-2 con maggiore presenza sugli esterni. Entrano Grosicki per Szymanski e Blaszczykowski per Linetty. La Polonia prende più iniziativa, è più aggressiva, resta meno nella sua metà campo, se la gioca, ma l’Italia è ancora ben presente in campo.

L’incursione di Grosicki, sventata di piede da Donnarumma (57’), è un campanello d’allarme per la nazionale azzurra. Ma anche la difesa polacca deve stare all’erta per il movimento continuo delle punte italiane (Chiesa a sinistra, Insigne a destra) che non danno punti di riferimento mentre l’Italia non rinuncia ad attaccare.

Ora la manovra azzurra è meno continua, meno fluida, più nervosa. La qualità tecnica italiana segna ancora il match e Bernardeschi, di testa, conclude fuori l’ennesima palla-gol sull’assist di Chiesa (70’).

Il calcio punisce chi sbaglia tanto. E sul primo vero guizzo dei polacchi Donnarumma salva respingendo il tiro di Grosikci tutto solo in contropiede e in posizione centrale, poi Milik spara alto (73’). La prima vera occasione dei polacchi.

A dieci minuti dalla fine entra a sorpresa Lasagna per Bernardeschi. Immobile resta impietrito in panchina. Non si capisce il cambio di Mancini. Poi Piccini per Florenzi (83’). E finalmente, al primo dei tre minuti di recupero, sboccia il gol. L’Italia vince con Biraghi.

16/10/2018
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