Calcio
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Ghoulam e Callejon inesauribili
Maksimovic, esordio senza paura
di Mimmo Carratelli (da: il Mattino del 29.8.2016)
6,5 REINA
In difficoltà sul cross basso di Semedo (Callejon spazza via), poi grande parata su Mitroglou (9’) nell’inizio del Benfica a tutto gas. Para e ripara. Quelli del Portogallo san ballar la samba, essendo molto in gamba con due gol lo feriron. Continua la prestazione in serie con grande sicurezza, da pret-à-portier. Urla alla vittoria: serata di gola.

6 HYSAJ
Pizzi e vase non fanno pertose. Un terzino littore: protegge la fascia (fascia littoria) e cattura gli invasori. Difende e attacca, morde e fugge. Fast football. Non ha sempre lo stesso avversario da marcare (Carrillo resta lontano), ma non perde la bussola. Favorito dai raddoppi difensivi di Callejon, l’albanese va avanti con decisione. La solita grinta.

s.v. ALBIOL
Deve rinunciare all’esame di greco, ligio alla consegna di fermare Mitroglou a tutti i Kostas, perché si fa male dopo una disperata rincorsa per intralciare Grimaldo. Si accascia, non ce la fa. Deve uscire (11’) dall’inferno degli assalti del Benfica che piomba in attacco con una girandola di uomini, senza punti di riferimento e velocissimi.

7 KOULIBALY
Black & Decker difende e perfora. Comincia alla grande giocando di anticipo, poi di fisico. L’attacco del Benfica non dà punti di riferimento (unica vera punta Mitroglou), ma Kalidou c’è sempre dove bisogna sbrogliare una situazione di pericolo, dove deve sventare gli assalti del Benfica. Va persino nell’area portoghese a rubare palla!

7,5 GHOULAM
L’ala è fuggita e io muoio disperato. L’ala è il terzino Semedo che scende continuamente, poco inseguito da Mertens. Si dispera per mezz’ora, poi prende il sopravvento. Suo il corner per il vantaggio di Hamsik. Campione di motocross: corre e mette otto palloni in area. Si perde Salvio sul gol. Unica macchia di una grande serata.

6,5 ALLAN
Falcia e martella. Rade l’erba e pressa l’avversario. Contrasta e illumina. Enel energia. Lotta e rifiata. Guerra e pace. Contrasta Carrillo che arretra, pressa su Horta. È dappertutto. Sarri aveva previsto una partita difficile e lo utilizza perché il guerriero difende meglio di Zielinski. Una scelta che si rivela okay.

6,5 JORGINHO
Partita carducciana nel muto Horta solingo (un pianto antico). Inseguito e braccato, si fa valere più in fase difensiva. Quando avanza lo chiudono in tre. Lotta sempre con molto ardore. Si fa scappare Guedes sul primo gol del Benfica. Ma aveva dato molto e il finale è di evidente stanchezza.

8 HAMSIK
Segna il gol di cresta sul corner battuto da Ghoulam anticipando Fejsa (‘a Fejsa ‘n mano ‘e ccriature). Cento, cento, portami via con te e piazza il gol numero 101. Una partita di sogno (suonno a Marekiaro). Mette la palla dove vuole (il passaggio a livello). Ogni tanto tira il fiato, ma poi riparte alle grande. Sa anche lottare.

7 CALLEJON
Sempre caro mi fu quest’ermo Calle. Un giocatore infinito in una serata difficile. Non gli riesce di fare di Grimaldo un grimaldello. Alta sartoria sulla fascia: taglia e cuce. Un giocatore sexy nelle due fasi, instancabile (vado e porno). Non sfonda, ma si prende il rigore del 3-0 (atterrato da Julio Cesar).

6,5 MILIK
Il lanciere dell’Ajax incendia la sera di Fuorigrotta con un calcio di rigore prepotente. Il lanciere del bengala. Di sponda e di sfondamento, avanti e ariete. Pallone toro. Arcadio, un centravanti armadio. Ante litteram. Nel trionfo finale, si divora un gol davanti alla porta aperta. Serata non facile.

7 MERTENS
Mette il piede a tavoletta. Un’ala fotografica, scatto dopo scatto. Una lampadina elettrica: s’appiccia, se stuta, se torna appiccià. Nel primo tempo si spegne, ma s’accende nella ripresa guadagnando la punizione dal limite che realizza sorvolando la barriera, successivamente firmando la doppietta.

6,5 MAKSIMOVIC
Subito in campo (11’) per l’infortunio di Albiol. Non spazza come nel Torino, ma gioca la palla rischiando. Questo fa fin quando il Napoli è in controllo della partita (pur soffrendo). Poi spazza via con decisione e, nel finale, stronca due tentativo di Mitroglou. Debutto soddisfacente.

6 INSIGNE
Entra per Callejon (69’). Scatta, si accentra, dà un buon contributo, ma nel finale il Napoli molla gli ormeggi, non attacca più con criterio, si allunga e dà spazio ai due gol del Benfica e Lorenzo può fare poco, la verve offensiva del Napoli è ormai calata e saltuaria. Però cerca spazio, non lo trova mai per il tiro vincente.

s.v. GIACCHERINI
Dà il cambio a Callejon (82’). Altro debutto. È un jolly che può ricoprire più ruoli. Va subito in pressing. È piccolo, sa giocare di grazia ma, quando è necessario, ha gli occhi del tigrotto. Un’altra chance per Sarri. Quando sarà in forma tornerà ad essere Giaccherigno, il brasilero.

7 SARRI
Un allenatore rap (si arrap). Arràpate fenesta, famme affaccià a Maria. Un Napoli anema e gol.
Si va verso gli ottavi (un girone all’improvviso). Prepara la partita alla perfezione e gli azzurri la eseguono esemplarmente: quel che è detto, è fado.
José Saramago, però anche Sarri sarà. Adesso anche Pereira sostiene che il Napoli è forte (da Sali e Tabucchi).
Il Benfica fa girare palla velocemente, mette in difficoltà gli azzurri, ma è un Napoli gigantesco nella fase difensiva.
Un volto nuovo della squadra, capace di reggere “di squadra” gli assalti portoghesi.
Grande difesa corale e poi l’esplosione dei gol.
Ma nel finale il Napoli che prende due gol non gli piace.

29/9/2016
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