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Strepitoso Napoli, affonda il Benfica
di Mimmo Carratelli
Col Benfica che monta, un mare agitato di maglie rosse, passaggi a pelo d’erba, palloni filtranti, gran movimento, i portoghesi che sembrano furie prendendo il match in pugno, quando sembra tutta una tempesta che può travolgere il Napoli da un momento all’altro (9’ Reina salva su Mitroglou, solo in area), Marek Hamsik spacca la partita (e sono 101 i gol in azzurro) mettendo il Napoli in linea di galleggiamento (20’).

È il gol che fa girare la gara a favore degli azzurri ed è una vittoria clamorosa (4-2), “sporcata” nel finale dalle due reti concesse ai portoghesi.

La classifica del girone Champions si tinge di azzurro. Il Napoli a punteggio pieno, quattro punti davanti al Besiktas e, quel che più conta, cinque punti avanti al Benfica (e alla Dinamo Kiev).

È stata una vittoria costruita dalla grande fase difensiva contro un Benfica che partiva a mille, sfondava sulle fasce, specie a destra con le avanzate del terzino Semedo, e il tourbillon dei centrocampisti portoghesi che rubavano l’iniziativa al Napoli.

Mai la squadra azzurra s’era vista finora perdere il pallino del gioco.

Sotto la pressione lusitana, la squadra si abbassava, faceva densità nella propria metà campo e, perdendo la linea alta, non riusciva a rubare palla nella metà campo dei portoghesi.

Una partita all’incontrario per le caratteristiche degli azzurri.

Ma Hamsik calava la mazzata micidiale rompendo il predominio del Benfica. Sul corner di Ghoulam, sbucava di testa e di cresta sul primo palo, anticipando Fejsa.

Il match diventava un’altra storia. Il Benfica accusava il colpo. Sembrava potesse sfondare, ma la straordinaria resistenza azzurra l’aveva bloccato.

Mai s’era visto il Napoli costretto a difendere, mai a difendere così bene, “di squadra”, con l’apporto di tutti.

Il gol di Hamsik dava fiducia alla squadra. Ora il Napoli, scampato alla buriana iniziale dei portoghesi, poteva giocare più avanti, ritrovare il suo gioco, attaccare con intensità, sfondando a sinistra col solito trio vocale e strumentale, Hamsik-Callejon-Mertens.

Proprio il belga andava al raddoppio nella ripresa dopo avere sofferto molto nel primo tempo, incapace di saltare l’uomo e preso in volata da Semedo che andava all’attacco. Mertens sembrava una comparsa e niente più, un giocatore spento, perduto. Ma aveva il guizzo vincente in serbo.

Se ne andava fiammeggiante a bucare la difesa lusitana e Lopez era costretto a metterlo giù al limite. Con una parabola magica che superava la barriera, lo stesso Mertens realizzava sul calcio di punizione (50’).

Ora il Napoli diventava padrone del campo. Il Benfica era muto e sorpreso per la performance azzurra. Non aveva più argini per fermare la valanga napoletana.

Callejon penetrava in area e Julio Cesar l’atterrava. Milik segnava dal dischetto con potenza e sicurezza (53’). I portoghesi hanno temuto la goleada. Non c’era più partita.

Pure, il Napoli aveva dovuto rinunciare presto ad Albiol che usciva per una contrattura (11’). Bene Maksimovic al debutto. Troppo ligio al gioco di Sarri, l’ex torinista non buttava mai la palla rischiando. Poi ha cominciare a spazzare via con decisione.

Sulla sinistra, dopo avere sofferto le incursioni portoghesi, Ghoulam trovava il passo, la corsa e il coraggio di scaraventarsi avanti (otto cross).

Il Benfica si consegnava al Napoli. Un cross di Callejon sfuggiva a Milik pressato sull’uscita di Julio Cesar, ma c’era appostato Mertens a toccare in rete per la sua doppietta (58’).

In otto minuto, dal 50’ al 58’, il Napoli è dilagato. Ha poi mollato giocando troppo alto e scoprendosi.

Così prima Guedes (70’), poi Salvio (86’) potevano battere Reina. Guedes sfuggiva a Jorginho a metà campo e resisteva alla pressione di Maksimovic. Ghoulam si perdeva Salvio sul secondo gol.

Insigne faceva rifiatare Callejon (69’), Giaccherini giocava gli ultimi minuti al posto di Mertens (82’).

Nella ripresa, il possesso-palla degli azzurri aumentava. Schiacciante il computo delle conclusioni: 12 a 5 per il Napoli (sette nello specchio della porta).

Nel finale di gloria, Milik falliva un gol-fatto davanti alla porta vuota di Julio Cesar (62’). È stata una serata non facile per il polacco che però non ha mollato mai.

NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol (11’ Maksimovic), Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon (69’ Insigne), Milik, Mertens (82’ Giaccherini).

BENFICA (4-2-3-1): Julio Cesar; Semedo, Lopez, Lindelof, Grimaldo; Fejsa (82’ Gomez), Almeida; Horta (56’ salvio), Pizzi, Carrillo (66’ Guedes); Mitroglou.


ARBITRO: Brych (Germania)

RETI: 20’ Hamsik, 50’ Mertens, 53’ Milik rigore, 58’ Mertens, 70’ Guedes, 86’ Salvio.


CHAMPIONS LEAGUE, Girone B Napoli-Benfica 4-2
Besiktas-Dinam Kiev 1-1

CLASSIFICA
6 Napoli (6-3); 2 Besiktas (2-2); 1 Dinamo Kiev (2-3); 1 Benfica (3-5).

PROSSIMO TURNO
Mercoledì 19 ottobre: Napoli-Besiktas, Dinamo Kiev-Benfica.
29/9/2016
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