Calcio
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Hamsik capitano stratosferico
Allan e Jorginho insuperabili
di Mimmo Carratelli (da: il Mattino del 23.11.2015)
s.v. REINA
Scaramantico, torna a Verona in maglione bianco come contro il Chievo (1-0). Altra vittoria. Egli è siccome immobile dato che gli fanno solo un tiro (Jankovic). Più di Galbani vuol dire fiducia e rassicura renzianamente i difensori: state sereni. Giocatore gioioso, sprizza saluti da tutti i pori.

7 HYSAJ

Aquila albanese, terzino rapace. Sulla destra corre più di Mercurio che aveva le ali ai piedi. Avrebbe ispirato il titolo del romanzo di Margaret Mitchell, via col vento. Juanito Gomez è una vecchia pulce argentina. Non gli fa vedere palla e si propone in attacco con continuità. Partita tranquilla, sicura, di slancio.

7 ALBIOL
Quant’è bello Raul (e non è Bova) in questa stagione di grande sicurezza e impegno. Tiene compagnia a Pazzini abbandonato in attacco. Attento a non far rigore su Gomez all’inizio. Più di una chiusura perfetta. Un solo errore in disimpegno, nell’area azzurra, concedendo a Pazzini il tiro (Reina facile).

7 CHIRICHES
Sostituisce Koulibaly squalificato. Reduce dal pallone decisivo a Bologna per il pari della Romania contro l’Italia. Non deve impegnarsi molto. Grande intervento al limite azzurro in avvio di partita. Ferma un paio di volte Pazzini, in scioltezza. Appoggia il pallone con eleganza sganciandosi a centrocampo.

7 GHOULAM
Predone algerino sulla fascia sinistra col maggior numero di cross nel campionato italiano, moto perpetuo, moto-cross. Si era appena divertito contro la Tanzania (7-0) facendole due reti, punizione e rigore. A Verona, molla Jankovic e spinge in continuazione. Manca un tiro-gol davanti a Rafael.

7 ALLAN
Primo cilindro del motore di centrocampo. Solito movimento. Contro il muro del Verona sprinta poco, cercando di ragionare per scardinare il catenaccio veneto. Annulla l’islandese Hallfredsson. Quando parte in velocità, lo fermano a stento. Due palloni invitanti per Higuain ed El Kaddouri (Rafael sventa).

7,5 JORGINHO
Non è più il giovane Holden, emotivo e fragile. Nel centrocampo a tre ritrova la sua dimensione, ufficiale e gentiluomo dopo le sofferenze della passata stagione. Al centro del gioco con tocchi sapienti, giro-palla continuo. Attento nei contrasti e rapido nel far ripartire l’azione. Lancia Higuain più di una volta.

8 HAMSIK
Con quella cresta un po’ così, quell’espressione un po’ così che lo vediamo andare in campo e ben sicuri noi già siamo che il suo gioco lui farà. Va a ondate invadendo la battigia veronese. Marek mosso. Mostruoso per continuità di gioco. Dà a Insigne la palla del primo gol, avvia l’azione del raddoppio.

6 CALLEJON
Oscilla sulla destra come il pendolo di Foucault, però manca ancora il suo shoot fulminante. Si accentra inseguendo il tiro che gli guarisca il mal di gol. Ma il Verona è un muro giallo davanti l’area. Sempre prezioso nel lavoro di raccordo con qualche guizzo significativo. Pedina tatticamente insostituibile.

8 HIGUAIN
Mezzogiorno di cuoco. Infila il Verona allo spiedo in una gara di movimento, tiri, rientri e palleggio finale. Da Barranquilla con l’Argentina, torna nella nazionale di Sarri e colpisce. Chiude il match con lo zip. Chiusura lampo. Pipita de oro: Maradona lo ha eletto suo erede a Napoli. 5 gol nelle ultime sei partite.

7 INSIGNE
Dal piede a cilindro cava il coniglio del gol che abbatte il muro veronese. Segna da centravanti con un tiro di precisione che pizzica un palo. Poi offre a Higuain la palla del raddoppio. Riscatta così una gara non bella. Sette gol in campionato, mai così goleador. Brucia le tappe, veloce, il ragazzo di Frettamaggiore.

5 EL KADDOURI

Califfo azzurro, ondeggia come se cavalcasse le dune del Sahara. Per la settima volta in campo dalla panchina. Sostituisce Callejon sull’1-0 per una maggiore spinta offensiva. Allan gli allunga una palla da battere a rete: dal limite, con ampia visuale della porta veronese, spreca fuori il tiro. Un gol mancato.

6 DAVID LOPEZ

Il soldatino biondo entra nel finale per sostituire Hamsik che ha corso per due. Fa la sua onesta apparizione, sempre pronto. La panchina non lo deprime. Il Napoli ha già raddoppiato e non deve sprecarsi molto. A tu per tu con Rafael su un grandioso assist di Higuain, non supera il portiere.

s.v. MAGGIO

Ultimi 5 minuti, recupero compreso, per sostituire Insigne continuamente beccato dal pubblico veronese per avere aperto la gara dopo una prestazione a volte opaca. Si piazza in attacco sul lato destro, deve tenere palla, la perde, la riprende, non deve fare nulla di eccezionale, il successo pieno è già in cassaforte.

7 SARRI
Sul castello di Verona batte il sole a mezzogiorno, con tre punti son gli azzurri a far ritorno (Carducci). Le scuse di Maradona e vai! Mertens e Gabbiadini fuori, ma arriva il dodicesimo risultato utile (8 vittorie, 11 con l’Europa).
Stadio veronese propizio. Ben-te-godi. L’uomo no smoking (solo in tuta e niente sigarette in campo) inserisce il pilota automatico.
Napoli saggio, gioca quasi in souplesse, ma muove la palla e, alla fine, rompe il muro del Verona.
Tattica sì, il resto è gioia. Squadra musicale con uno spartito ben preciso e il pallone canta.
Vittoria tutta da gustare. Giulietta è ‘na zeppola.

23/11/2015
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