Calcio
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Da Garbutt a Sarri,
i Napoli più belli della storia
A Milano gol e spettacolo e tornano alla memoria
grandi formazioni azzurre
di Mimmo Carratelli (da: il Mattino del 7.10.2015)
La cosa più rilevante delle due squadre schierate da Maurizio Sarri, giovedì a Varsavia con sette cambi e domenica sera a Milano con la formazione-tipo, è che entrambe hanno giocato alla stessa maniera.

Vuol dire che il lavoro di Sarri, in un tempo sorprendentemente breve, ha ottenuto dai giocatori («ragazzi disponibili, non prime donne») l’applicazione dei suoi imput in quanto a movimenti, palleggio verticale, fase difensiva, difesa alta pronta a conquistare palla e squadra corta, ruoli tattici (ripensando lo schieramento delle prime partite) trovando, poi, il notevole potenziale offensivo di Benitez però dando la posizione giusta ad Hamsik, la fiducia completa a Insigne e lavorando su Higuain sino a convincere l’argentino a tirar fuori tutte le sue qualità non ancora espresse (contraccambiato dal Pipita con un feeling evidente).

Il tutto deve essere stato il frutto di un particolare lavoro individuale sui giocatori. Si può dire di avere visto a Milano il Napoli “più bello” della lunga storia azzurra. Ma questo dipende dal nuovo modo di fare calcio, di lavorarci, di monitorarlo, di allenarsi con strumenti di conoscenza e applicazione sconosciuti in passato.

Così che non è possibile fare paragoni con le migliori squadre azzurre della storia pur nel ripetersi delle regole elementari del gioco, velocità, qualità atletica, padronanza della palla.

Abbiamo scelto sei Napoli che hanno lasciato una traccia per il gioco espresso e i risultati ottenuti come promette di fare il Napoli di Sarri in questa stagione appena cominciata.

1932/33
Quarta stagione con Garbutt che conquista il terzo posto a pari punti del Bologna sconfitto all’”Ascarelli”. Vojak, con 22 reti, eguaglia il record di Sallustro del ’29.

1967/68
Acquistati Zoff, Pogliana e Barison. Due successi consecutivi esterni sostengono il gran finale degli azzurri, 2-1 sul campo del Torino (gol di Canè e Altafini) e identico risultato sul campo dell’Inter (gol di Canè e Barison). Per la prima volta Napoli al secondo posto. Merito di Pesaola che isola la squadra dalle diatribe societarie. Sivori ormai ha mollato, ma c’è Josè Altafini.

1970/71
Arriva Sormani, 31anni, per l’accoppiata brasiliana con Altafini, che ne ha 32. La difesa (Zoff, Ripari, Pogliana, Zurlini, Panzanato, Bianchi) è la migliore del torneo: 19 gol in 30 partite. Il Napoli esce dalla lotta per lo scudetto battutoa San Siro, più che dall’Inter, dal discutibile arbitraggio di Gonella che dà un rigore dubbio ai nerazzurri per l’1-1 dopo il vantaggio di Altafini. Dal dischetto segna Boninsegna che, tre minuti dopo, raddoppia. Il Napoli è terzo, a 7 punti dall’Inter campione d’Italia.

1974/75
Secondo anno di Vinicio con Burgnich e La Palma a rafforzare la difesa, Massa a rendere frizzante l’attacco e Rampanti a mettere ordine. Formazione votata all’attacco col sostegno di Clerici, zona mista. Juliano fiero capitano di una squadra che fa tremare le “grandi”. Il Napoli si avvicina allo scudetto. Il doppio confronto con la Juve, però, è micidiale. All’andata 2-6 al “San Paolo”: il Napoli, fiaccato dalla gara di metà settimana in Coppa Uefa nel fango di Ostrawa, cede di schianto. A Torino, Zoff nega a Juliano il gol del 2-1 e Altafini regala la vittoria ai bianconeri a due minuti dalla fine: 2-1 per la Juve, con il brasiliano che diventa ”Core ’ngrato”. Il Napoli aveva appena ceduto Zoff e Altafini ai bianconeri. A due punti dalla Juve alla vigilia del confronto diretto, il Napoli perde il contatto, lo scudetto sfuma.

1980/81
Juliano ingaggia Rudy Krol, 31 anni, ancora splendido atleta. Sui lanci precisi dell’olandese Claudio Pellegrini si esalta sotto rete. Alla fine dell’andata, il Napoli è secondo, due punti dopo la Roma. Il sogno scudetto s’infrange nella gara casalinga contro il Perugia (0-1), autogol di Ferrario al primo minuto e prodezze del portiere umbro Malizia. Un’altra autorete (Guidetti) al “SanPaolo” contro la Juve (0-1), alla penultima giornata, tronca l’ultima speranza di raggiungere i bianconeri in testa, avanti di soli due punti.

1987/88
È il più bel Napoli del periodo di Diego. Nasce la MaGiCa: Maradona, Giordano, Careca. Il crollo, anche fisico, con Bagni azzoppato, a tre giornate dalla fine: il Milan vince 3-2 al “San Paolo” e sorpassa il Napoli in classifica. Scudetto rossonero. Maradona non gioca la successiva partita a Firenze (altro 2-3) mentre il Milan è ancora a tiro, a due punti. A maggio la rivolta contro Bianchi. Ferlaino conferma la fiducia al tecnico e allontana i quattro che hanno pilotato la rivolta: Garella, Giordano, Bagni e Ferrario.
7/10/2015
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