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Calcio
Un derby durato un tempo
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 24.01.2022)
Il sesto derby in serie A fra Napoli e Salernitana dura un tempo che gli azzurri iniziano di gran carriera andando in vantaggio (16' Juan Jesus), poi si perdono dopo il pareggio di Bonazzoli (33') e si salvano con un rigore di Mertens nei quattro minuti di recupero della prima frazione.

Nella ripresa non c'è stata partita perché il Napoli in sei minuti andava sul 4-1 (risultato finale) e la Salernitana restava in dieci per il secondo "giallo" a Veseli (51' espulso). Merito della Salernitana è non avere preso più gol in inferiorità numerica.

Terza vittoria consecutiva del Napoli come non accadeva dall'inizio del campionato, posizione-Champions salda, il canadese Insigne (entrato nella ripresa per Lozano) segna su rigore e raggiunge Maradona (115 gol) nel tabellino dei marcatori azzurri di ogni tempo.

Note napoletane fin troppo liete in un derby squilibrato per le numerose e pesanti assenze nella Salernitana (otto titolari fuori fra Covid e infortuni, Ribery tra gli altri). La squadra granata, così ridotta, con sei giocatori della Primavera in panchina, non poteva che attestarsi in difesa (4-4-1-1) lasciando Bonazzoli in avanti in malinconica solitudine.

Il Napoli ha ritenuto di avere la partita in tasca contro l'ultima in classifica, priva dei suoi giocatori migliori, e ha cominciato di buona lena per marcare subito il vantaggio. Spalletti confermava la squadra di Bologna. Per l'avvio sicuro del Napoli è sembrata subito una partita scontata. Errore. Nella terza e più incisiva divagazione granata nella metà campo azzurra e col primo e unico tiro in porta, la Salernitana acciuffava il pareggio.

Azione mirabile iniziata da un colpo di tacco del tunisino Kechrida e rifinita dal nigeriano Obi per la conclusione di Bonazzoli.

S'era appena dopo la mezz'ora di gioco. Il Napoli, che era andato in vantaggio in mischia con Juan Jesus (assist di Elmas), si è sentito offeso e disturbato e, sulla sorpresa di Bonazzoli, perdeva ritmo e precisione dei passaggi disunendosi a tal punto che, contro un avversario più valido e al completo, si poteva temere una di quella partite in malora già viste al "Maradona".

In effetti, il Napoli stava pareggiando un match in cui c'era un solo portiere in campo, lo sloveno Belec (1,92) che sventava le conclusioni di Mario Rui (5') e Fabian Ruiz (11' e 38') e se la cavava senza affanni in altre tre circostanze (3' Zielinski, 4' Lozano, 31' Mertens).

Il Napoli del primo tempo vantava un possesso-palla bulgaro (79 per cento) contro la Salernitana racchiusa negli ultimi venti metri con due linee difensive.

Ad evitare sorprese, danni e malumore, al terzo minuto di recupero del primo tempo la Var confermava da rigore il braccio di Veseli, sullo spettacolare slalom con cui Elmas entrava in area, e Mertens eseguiva impeccabilmente il penalty riportando il Napoli in vantaggio.

Fortunato accidenti, prima dell'intervallo, che demoralizzava gli ospiti e toglieva la ruggine al Napoli che rientrava baldanzoso nel secondo tempo con la "novità" di Insigne al posto di Lozano. Prima che la Salernitana si disponesse a una nuova resistenza, sperando in un'altra sorpresa, il Napoli l'abbatteva in cinque minuti.

Poiché era un pomeriggio da multi-gol si esaltavano i difensori azzurri e, dopo Juan Jesus, andava a segno Rrahmani sul traversone corto e tagliente di Mertens (un assist e il rigore) che metteva palla davanti alla porta di Belec e bastava solo toccarla, anche di ginocchio, per il gol che il difensore kosovaro non falliva (47').

Cinque minuti dopo, giungeva ancora un tocco di mano di Veseli in area, sul cross corto di Insigne, per il disfacimento totale e inevitabile della Salernitana che perdeva Veseli al secondo "giallo" e incassava il penalty di Lorenzo (Toronto, guarda e stupisci) quando si era al 52'.

Insigne festeggiava il suo 115° gol in azzurro, quinta rete quest'anno su rigore, mai una su azione, portandosi una mano al petto sullo scudetto con la "N" di Napoli, gesto romantico senza più senso perché c'è una casetta in Canada che lo aspetta.

La Salernitana difendeva con un "eroico" 5-3-1 ormai ai margini della partita, ma riusciva a non incassare più gol nonostante gli ingressi di Osimhen per Mertens e Politano per Fabian Ruiz (64') in un Napoli super-offensivo con Zielinski, Insigne ed Elmas mezz'ala destra, Di Lorenzo e Mario Rui sempre nella metà campo salernitana e Lobotka regista d'attacco.

Le note di cronaca esauriscono il commento sul derby perché la partita è stata troppo a favore del Napoli per fallirla e per discuterne. Belec sventava le conclusioni di Rrahmani (70'), Zielinski (82') e Politano (84'). Osimhen conquistava un corner e batteva a lato un colpo di testa. Il possesso-palla finale del Napoli saliva all'82 per cento. Si può dire che il Napoli ha giocato la partita da solo (26 conclusioni a 1).

La Salernitana non meritava una umiliante goleada avendo giocato un derby in evidente inferiorità. Il Napoli è piaciuto a tratti. Nella partita "facile" non è stato brillante attardandosi nel giro-palla e poco rapido nei contrattacchi concessi dalla Salernitana quando (raramente) si è spinta in avanti.

Il Napoli ha danzato a lungo negli ultimi venti metri davanti alla porta di Belec, lo hanno aiutato due rigori e i gol di due difensori, non ha mai dato l'impressione di essere irresistibile. Il "muro" granata l'ha fatto girare e rigirare senza la capacità di stanare l'avversario, prevedibile e contenibile nel gioco stretto, raro il gioco in profondità perché ripetitiva, lenta e scontata l'apertura sugli esterni.

Con il match in pugno, gli azzurri si sono divertiti a tenere palla costringendo la Salernitana a guardare. Gli ospiti non sono caduti nel tranello di un pressing spinto e sconsiderato col rischio di essere saltati scoprendo la difesa. Sono rimasti indietro nell'inevitabile fortino di una formazione largamente rimaneggiata, già sotto il peso della peggior difesa del campionato (e del peggiore attacco).

Fabian Ruiz ha scorazzato in lungo e in largo; Zielinski ha "dipinto" calcio come in una esibizione gratuita; Lobotka ha giocato molti palloni senza mai il guizzo irresistibile; Lozano ha avuto meno verve che a Bologna; Mertens ha fatto il centravanti di manovra allontanandosi dal mucchio selvaggio della difesa granata; Elmas ha sfoderato il suo solito gioco elettrico senza molto costrutto, però formidabile quel suo slalom tra Obi, Bogdan, Delli Carri e Veseli concluso col fallo di mano del difensore albanese per il rigore del 2-1 di Mertens.

I difensori azzurri si sono spinti all'attacco, non avendo avversari da gestire. I centrali ne hanno cavato due gol e gli esterni hanno messo casa nella metà campo napoletana.

Nei cambi, Osimhen più di tutti ha cercato un po' di gloria, Politano ha esibito il suo solito giochetto a rientrare da destra, Insigne ha fatto il poco che serviva (il rigore). Nel finale si sono rivisti Ghoulam per Mario Rui e Zanoli per Di Lorenzo (76').

Si va alla sosta, ripresa il 6 febbraio a Venezia. Felicità. Il Napoli ha aumentato il vantaggio in classifica sull'Atalanta (+6) che però ha una partita da recuperare. L'obiettivo di tornare in Champions resta concreto.

NAPOLI-SALERNITANA 4-1 (2-1)

NAPOLI (4-2-3-1)
: Meret; Di Lorenzo (76' Zanoli), Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui (76' Ghoulam); Fabian Ruiz (64' Politano), Lobotka; Lozano (46' Insigne), Zielinski, Elmas; Mertens (64' Osimhen).

SALERNITANA (4-4-1-1): Belec; Veseli (51' espulso), Bogdan, Gagliolo, Delli Carri; Obi, Schiavone (36' Jaroszynski), Di Tacchio, Kechrida; Vergani (62' Russo); Bonazzoli (79' Simy).

ARBITRO: Pairetto (Nichelino).

RETI: 16' Juan Jesus, 33' Bonazzoli, 45'+3' Mertens rigore; 47' Rrahmani, 52' Insigne rigore.

SERIE A - 23ª GIORNATA
Verona-Bologna 2-1, Genoa-Udinese 0-0, Inter-Venezia 2-1, Lazio-Atalanta 0-0, Cagliari-Fiorentina 1-1, Napoli-Salernitana 4-1, Spezia-Sampdoria 1-0, Torino-Sassuolo 1-1, Empoli-Roma 2-4, Milan-Juventus 0-0.

CLASSIFICA
Inter 53; Napoli, Milan 49; Atalanta 43; Juventus 42; Roma 38; Lazio, Fiorentina 36; Verona 33; Torino 32; Empoli, Sassuolo 29; Bologna 27; Spezia 25; Udinese 24; Sampdoria 20; Venezia 18; Cagliari 17; Genoa 13; Salernitana 10.

23/1/2022
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