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Recensioni
America Latina, di Damiano e Fabio D’Innocenzo
di Giovanna D'Arbitrio
Presentato in concorso alla 78ª mostra d’arte cinematografica di Venezia, America Latina, scritto e diretto dai fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo che giungono così al loro terzo film, dopo il successo di Favolacce (Orso d’Argento per la sceneggiatura al Festival di Berlino 2020) e La terra dell’Abbastanza.

Il titolo del film si riferisce alla città di Latina, Lazio, in cui si svolge la storia di Massimo (Elio Germano), un tranquillo dentista, sposato con Alessandra (Astrid Casali) e padre di due figlie (Carlotta Gamba e Federica Pala), che trascorre una vita serena in una bella villa con piscina.

L’inaspettata scoperta di una ragazza imbavagliata e incatenata nella cantina della sua casa, lo conduce alla follia con conseguenziale sconvolgimento di rapporti con familiari e amici.

Insicuro sul da farsi, smarrito, impazzito, si ritrova ad affrontare la sua vera identità in bilico tra due mondi, con un finale che qui è meglio non svelare.

Il film è un mix di generi, tra thriller drammatico e horror, in cui appare evidente la volontà dei registi di scandagliare gli aspetti oscuri e i punti deboli della mente umana, sviluppando il tema psichico del doppio.

Senz’altro magistrale l’interpretazione di Elio Germano. Notevoli non solo regia e sceneggiatura dei fratelli D’Innocenzo, ma anche fotografia di Paolo Carnera, montaggio di Walter Fasano, musiche dei Verdena, scenografia di Roberto De Angelis.

Senz’altro un’opera di qualità, ma in questi tempi così drammatici dominati dalla pandemia, rimpiangiamo in qualche modo i graffianti film della buona “commedia all’italiana”, che ci facevano riflettere con qualche sorriso.

Abbiamo scelto di raccontare questa storia perché, semplicemente, era quella che ci metteva più in crisi. In crisi come esseri umani, come narratori, come spettatori, hanno affermato i fratelli D’Innocenzo. Una storia che sollevava in noi domande alle quali non avevamo (e non abbiamo, nemmeno a film ultimato) risposte che non si contraddicessero l’una con l’altra. Interrogarci su noi stessi è la missione più preziosa che il cinema ci permette e America Latina prende alla lettera questa possibilità, raccontando un uomo costretto a rimettere in discussione la propria identità.
Essendo gemelli, anche i nostri due film precedenti raccontavano storie di famiglie, di senso di appartenenza, di sangue, ma non ci eravamo mai addentrati così a fondo nel tema e abbiamo scelto la via per noi più rischiosa: la dolcezza. La dolcezza e tutte le sue estreme conseguenze. America Latina è un film sulla luce e abbiamo scelto il punto di vista privilegiato dell’oscurità per osservarla
”.

Ecco un’intervista con i registi:
https://hotcorn.com/it/film/news/america-latina-recensione-film-fratelli-dinnocenzo-trama-elio-germano-cast-spiegazione/
14/1/2022
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