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Lettere al direttore
Un Calvario peggiore della via Crucis
di Achille della Ragione
L'altro giorno ho cominciato la faticosa procedura per ottenere il passaporto, recandomi alle poste e facendo 2 ore di fila per eseguire un conto corrente di 42 euro, poscia per procurarmi una marca da bollo di 73 euro ho dovuto girare per 20 tabaccai, fino a quando non è trovato uno che me la ha procurata per via telematica.

Il giorno successivo mi reco in questura, dopo una defatigante ricerca di un posto per parcheggiare l'auto nei paraggi, coronata da una multa di 100 euro perché una ruota protrudeva leggermente sul marciapiedi.

Arrivato nell'ufficio vi sono 32 persone prima di me, l'attesa confortata dalla lettura di due giornali dura circa tre ore. Finalmente arrivo davanti alla funzionaria che mi contesta che le foto che ho portato con me (già utilizzate per un altro documento) non riprendono completamente il volto e mi invita a ripeterle, cosa che mi richiede un chilometro sotto il sole per raggiungere una macchinetta automatica sita nella Galleria Umberto.

Ritorno sudato e tachicardico e credo che finalmente sono vicino alla meta, ma nonostante sottolineo che ho urgenza assoluta del documento, perché un mio collega, celebre cardiochirurgo, mi ha assicurato di potermi operare alla fine di agosto, appena riceve la rinuncia da qualche paziente prenotato, mi viene fissato un nuovo appuntamento a settembre per aggiornare la situazione.

Lascio il commento ai lettori ed invito le autorità, dopo un esame di coscienza, ad intervenire.

Achille della Ragione
15/8/2019
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