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Lettera ad un amico
di Vincenzo Cicala
Caro amico,
Ti scrivo nella speranza di trovare un luogo ed una casa dove io possa vivere nella chiarezza delle cose e non nella verità del dittatore o del Berlusconi di turno.

Pare che si viva targati. Se appartieni ad un certo giro ti puoi costruire tutta una vita tua, di profitto e di evasione dalla legge ed in galera non ci vai.

Pensa alla galera come è oggi, soprusi violenza e tortura ecc…

Certo non ti conviene uccidere, direttamente almeno, ma per il resto puoi fare tutto, se appartieni ad un certo gruppo.

Caro amico,
non pensare alla legge, alle sue prescrizioni, alla reità, alla pena ecc…
Innanzitutto la legge non è stabile.

Il fatto è che tu non puoi prevedere da quali pene e, perciò da quali delitti, Tizio si deve scansare; proprio da tutti i delitti e, perciò da tutte le pene, no.

Però, quando capita, allora si cambia, si annulla la legge per il presente e per il passato.

Caro amico,
milioni e milioni di persone pensano che poi la procedura sarà applicata anche a loro e si proclamano seguaci fedeli ed inamovibili di quello che cambia le leggi come gli fa comodo.

Si illudono perché, come è logico, nell’anima e nella consuetudine di questi dirigenti, di questi politici, di coloro insomma che fanno, con una faccia contenta di Pasqua, queste cose, tu cittadino semplice non conti niente e sempre conterai meno che niente.

Tu vorresti la trasparenza. Per esempio la trasparenza nelle scuola di ogni ordine e grado, sorgente e condizione fondamentale di funzionalità e di sviluppo.

Essa deve riguardare qualsiasi atto, in sommo grado graduatorie e concorsi, occasioni in cui abitualmente capita la legittima suspicione – troppo spesso convalidata dagli accertamenti - di una non perfetta trasparenza.

Questa trasparenza ed obbiettività di giudizio e di valutazione di meriti è offesa con una continuità che è quasi norma a livello di concorso a cattedra all’università e c’entra molto la politica.

Diciamo se non fai almeno 50 anni e non “risulti” abbastanza amico e parente, non vai da nessuna parte…

Sono più di trent’anni che si chiede un nuovo regolamento per i concorsi universitari a cattedra.

Non ho mai sentito un ordine professionale intervenire in maniera precisa eticamente corretta e costruttiva.

Oggi un Fermi sarebbe fermo al palo e così un Caccioppoli sarebbe addirittura ingiuriato…

Ma anche per l’assegnazione delle borse di studio sono cose da pazzi.

Fai un concorso per essere ammesso al posto di ricercatore.
Bene, per esempio 5 posti e tre borse di studio.

Queste ultime vengono assegnate per conoscenze non solo della materia, i due ultimi posti per conoscenza esclusiva della materia. Vi erano tre borse di studio da assegnare.

La cosa più brutta capita con i primari ospedalieri ed i responsabili delle ASL.

Si, è vero, quelli erano dei baroni. E questi altri chi sono?

Hanno mai curato il postoperatorio in maniera da non creare danni?

Se si facessero tutte le denunzie del caso… Basta leggere, leggere la cronaca e poi ti viene da piangere non poco anche se non sei stato tu stesso una povera vittima di trascuratezze e di incompetenze.

Per non parlare ancora delle gare di appalto dei comuni ecc… ecc…

Lavoro per chi è onesto e competente ce ne è poco. Succedono cose da pazzi. Cosa è un complesso certificato di tanti opifici? Sono opifici o sono abitazioni? Veramente viviamo in un mondo che preferisce disonesti ed incapaci e, talora, disonesti capaci.

Il mancato rispetto del diritto e del merito, richiede, per l’ennesima volta, che i cittadini si sveglino ed affermino i propri diritti alla giusta valutazione del merito e della capacità ed esigano giustizia e trasparenza.

31/7/2015
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