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L’Inner Wheel dà “Troppa importanza all’amore”
di Alessandra Giordano
Un pomeriggio tra amiche per parlare… d’amore.
È accaduto al Circolo La Staffa dove l’Inner Wheel Club Luisa Bruni presieduto da Gabriella Giglio Manieri, ha invitato la scrittrice napoletana Valeria Parrella a presentare la sua ultima fatica.

Dopo il successo del romanzo Lo spazio bianco, trasformato in film da Francesca Comencini, la Parrella, di recente tornata dall’estero per rimanere nella “sua” Napoli, s’immerge di nuovo con Troppa importanza all’amore, pubblicato da Einaudi, nella leggerezza della forma breve di Mosca più balena che l’aveva, anni prima, consacrata scrittrice.

In quest’ultimo lavoro, la Parrella raccoglie tanti brevi flash di vita e l’amore viene raccontato in tutte le sue possibili sfumature.

“L’amore è frastagliato – dice, infatti, l’autrice quarantenne - e va analizzato in tanti piccoli spot”.

Amore passionale, tra un uomo e una donna, ma non solo. C’è l’amore per la religione Buddhista, per un figlio, per Gesù, per tutte le donne che “si offrono in maniera immediata, senza bisogno di ricorrere ad un’amicizia antica”.
E la Parrella paragona gli uomini a dei surfisti e le donne a dei palombari: mentre i primi rimangono sulla superficie, le altre s’immergono nelle cose e le approfondiscono.

Anche la malattia e la disabilità nei racconti della Parrella vengono trattate con rispetto e umanità.

E forse è un po’ una rivalsa, quella della Parrella, nei confronti della scuola italiana, dove gli studenti vengono obbligati a leggere i romanzi dei grandi e trascurano invece i racconti degli stessi autori che sono, invece, altrettanto importanti e significativi: Napoli ha, nella storia, una vocazione particolare per il “cunto de li cunti”.

E la nostra città è fondamentale nella scrittura della Parrella: la scrittrice vive nel centro storico e lo si avverte tra le righe, lo si carpisce nella voce dell’attrice Cristina Donadio chiamata a leggere un intero racconto, Rispetto per chi sa, che pur avendo per sfondo il mare, solo a Napoli poteva svolgersi.

“Un personaggio lo si incontra una volta sola nella vita – ribadisce la Parrella – solo magari per pochi secondi, in un momento di crisi della loro vita, che non sempre è drammatico o di rottura”.

Ed è questo il momento che la scrittrice coglie, immortalandolo nel racconto.

A volte, però, succede che un personaggio prende una strada esterna al racconto, come Guappetella di Mosca più balena e allora la casa editrice invita l’autrice a scriverne un continuum e a farne un breve romanzo.

E probabilmente da uno dei racconti contenuti nella sua ultima raccolta, L’Abbadessa, un’altra Comencini, Cristina, ne farà un film.

Tante le socie presenti e partecipative: Miriam Fonti, Annamaria Cirafici, Renata Brancaccio, Santina Picone, Maria Irace, Valeria Auricchio, Licia Presta, Edvige Riccardi.
27/5/2015
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