Contatta napoli.com con skype

Una via di mezzo tra danaro e legge
di Vincenzo Cicala
La strada che ci serve per vivere è ingombra di ostacoli che vanno tra la legge e il danaro, entrambi necessari per poter esercitare i propri diritti di difesa del cittadino.

La Cittadinanza Attiva comprende i diritti politici, i diritti civili e i diritti sociali.

Dovremmo essere in grado di esercitare i nostri diritti e maggiormente preme esercitarli in questo periodo di crisi che è il risultato di un finanzcapitalismo il quale continua a porsi in un ambiente che di democrazia ne ha da vendere sui giornali mentre l’accumulo di ricchezze, in Italia, è divenuto del 95% nelle mani del 5% della popolazione.

Noi abbiamo diritto alla Cittadinanza Attiva per difenderci da un regime capitalista in cui la popolazione non ha avuto voce, mentre la casta padrona è formata di politici di lobbisti e di vertici di una malavita che comanda nel Sud il 30% del PIL ed opera il proprio interesse.

Non si può certo dire che siamo in regime di democrazia.

La sopravvivenza di una società possibile si collega alla ricostruzione di un ceto medio e ad una base della scala sociale non formata di elemosinanti.

Le condizioni di povertà degli italiani sono rappresentate da 8.078.000 poveri, la percentuale maggiore nel Sud.

Ai poveri corrispondono 2.737.000, l’11,3% del totale delle famiglie italiane. Il Mezzogiorno le ospita quasi in pieno.

Alla fragilità economica del Sud si aggiunge quella etica dovuta ai mafiosi ed alla corruzione della classe dirigente. Né si può dire che il governo provveda sul serio al Sud.

Esistono 59 miliardi di euro, di FSE e FESR dedicati al Sud. L’INPS ha sgravi fiscali, coperti da fondi Sud.

“Si pensa di cambiare nome a FSE e FESR in co-finanziamenti nazionali per salvare finanziamenti europei altrimenti persi”.

Il gioco è in effetti bacato e, se si vuole, è illecito dire che quei soldi non vengono spesi ed è meglio dirottarli altrove al fine di non perdere il finanziamento.

Occorre dire che: “I soldi furono programmati su scuola, infrastrutturazione in banda larga, occupazione giovanile, inclusione sociale, contrasto alla povertà ecc…”.

Viene percorsa, a danno del Sud, una strada obliqua e non condivisibile. Possono i cittadini ribellarsi ed esigere il tipo di destinazione originario? Si tratta di un loro diritto. E la Cittadinanza Attiva deve chiamare ed annotare la Verità.

La Cittadinanza Attiva deve comprendere che questi brogli vengono fatti sul suo capo e deve rivendicare una equa giustizia sociale.
23/5/2015
RICERCA ARTICOLI