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La cittadinanza attiva
di Vincenzo Cicala




I cattolici non hanno liste ed interessi di parte da difendere ma hanno da proporre “interessanti letture del mutato scenario economico globalizzato, delle nuove relazioni tra diritti e doveri, tra libertà e responsabilità, tra potere e partecipazione, tra economia, finanza e sovranità dei popoli.

L‘attuale crisi rappresenta un’influenza abnorme del mondo finanziario sull’economia, nel senso che esso tende al guadagno senza limiti di rispetto delle condizioni di vita dei popoli, anche delle condizioni di vita dell’habitat naturale, così nei grandi agglomerati urbani come nelle campagne nelle foreste e nel mare.

Il legame tra l’ambito economico e quello etico è venuto meno. Dagli anni ottanta questo cedimento graduale della frontiera dell’onestà ha reso l’Italia indegna di ascolto nel consesso delle nazioni civili e luogo di incontro e di scambio privilegiato della malavita internazionale.


 La labilità del rapporto tra diritti e doveri è platealmente esplosa nell’uso del pubblico danaro sia per la moltiplicazione delle indennità, degli stipendi, dei provvedimenti di previdenza sociale della casta padrona sia, addirittura, per lo sperpero di centinaia di migliaia di euro, per intenderci di centinaia di miliardi, di danaro pubblico tra feste new burlesque e slot machine.

È poca cosa rispetto ai traffici illeciti, ai commerci di droga, di danaro; rispetto agli imbrogli sulle opera pubbliche, sulle manifestazioni  pubbliche come le Olimpiadi ed altro .

Come anche sui terremoti, su altri disastri, sulle opere per i poveri terremotati alluvionati ecc… (e qui davvero il sangue ribolle…).

Nuove relazioni tra potere e partecipazione sono più che necessarie, essenziali per la vita dell’Unità d’Italia. Ricordo Giuseppe Zamberletti  fondatore della moderna protezione civile italiana, onesto e competente.

Fu presto sostituito e venne la 219.

È stata la fondazione della Nuova Camorra, il tramonto della speranza per Napoli.

Tutto è stato fatto senza consultare il popolo, nelle riunioni interpartitiche alle quali partecipavano – logicamente – le correnti al potere.

Il popolo è stato palesemente ignorato ed anche praticamente maltrattato.

Eppure alcuni noti mietevano centinaia di migliaia di voti di preferenza ma erano palesemente “orientati”.

Il mondo cattolico non può permettere che l’isolamento e lo sfruttamento del popolo perseveri, pure perché la candela è arrivata al moccolo e può spegnersi con un gran botto finale.



I cattolici hanno una rete di “associazioni e di movimenti impegnati nel sociale”.

Bisogna che tutto tutto quello che si fa sia accompagnato dalla formazione del cittadino e dal richiamo della funzione pubblica alle sue responsabilità.

Poniamo un limite alla corruzione dei dirigenti ed alla malavita.

Lottiamo perché la famiglia possa vivere, perché i giovani abbiano un avvenire.

Costruiamo un movimento civico per la difesa del cittadino e del paese Italia.

Il nostro fine è formare il cittadino, partecipe e protagonista della vita sociale, senza in alcun modo compromettersi, "tenendo presente che chi cede nel poco ha già venduta la sua anima al male".

E che sia la fine dell’arroccamento per dividere in porzioni la torta Italia ed appropriarsene.

22/12/2014
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