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Laboratori per la salute e la fantasia
di Barbara Casalegno
La stampa che ha il dominio su le “cose” che riguardano la sanità napoletana questa volta scende in piazza per fare la conta ai piccoli laboratori di analisi: sono tanti, tantissimi e colpevoli di sprechi che ammontano a più di cento milioni.

Fino al 18 settembre di questo mese nessuno era a conoscenza del peso sui conteggi della Regione, in verità il lavoro dei piccoli laboratori veniva glorificato soprattutto per la velocità della consegna dei risultati delle operazioni.  

Oggi l’apertura di decenni di piccoli laboratori gestiti da strutture private, all’improvviso fa notizia, ed ecco la sentenza: rappresentano una giungla ed hanno raggiunto, in Campana, record di rimborsi da parte del servizio sanitario.

In contemporanea, invece, non fa notizia l’imminente lancio su Napoli di grandi laboratori di analisi, ritenuti veri “colossi”. Insomma, i “piccoli” devono chiudere e i “grandi”sono pronti ad aprire le loro porte d’oro.

La sanità in Campania è nelle mani di privati, le continue programmazioni della Regione saltano in poco tempo.

I collaboratori del presidente della Regione, una volta nominati, distribuiscono “privilegi” per nuove assunzioni.

E non mancano gli interventi della comunicazione: sul primo quotidiano di Napoli si annuncia che “si aprono le officine della solidarietà: la ceramica e il cucito in ospedale (il Pascale)”.

Ma trovano spazio anche una sala dove si potrà imparare a suonare la chitarra e un’altra dove poter giocare a carte”, ancora un altro spazio per un corso di maquillage.             
21/9/2014
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